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9 maggio 2020

Recensione: "Alakim. Le regole del gioco" di Anna Chillon (Alakim #2)

Alakim. Le regole del gioco
(Alakim #2)
di Anna Chillon
Pagine 435
Euro 2,99 (ebook); 12,90 (cartaceo)
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Lontano. Solo. Libero di accantonare quel poco di umanità rimasta, Alakim terrorizza le notti parigine dando sfogo alla parte più oscura di sé. È in queste condizioni che s’imbatte in un uomo dalle grandi risorse ed empia inventiva, il cui potere cela azioni criminali. Alakim resta perciò a Parigi, lungi dall’idea di far ritorno e ignaro di chi, per amore o per vendetta, si è già messo sulle sue tracce. Per trovarlo, Nicole e Muriel hanno infatti deciso di intraprendere un viaggio che li costringe a mettersi in gioco nel più esplicito dei modi.
Scelte difficili e persone senza scrupoli ostacoleranno il loro cammino, ma ciò che conta è trovare Alakim per essere uniti ancora una volta nel tentare l’impossibile, scommettendo ancora tutto in nome di un’amicizia.
Lotteranno, cederanno alla carne e scenderanno a compromessi con la propria coscienza, per comprendere che, in fin dei conti, il “gioco” non è soltanto quello che si palesa come tale, ma è la vita stessa, nella quale ogni vittoria non è altro che l’inizio di una nuova avventura.
E chi tira le fila, non sempre ottiene esattamente ciò che vuole.

Non leggo molte autrici italiane, purtroppo, ma quelle poche che rientrano nei miei gusti sono delle perle rare da cui lasciarsi incantar e e prendere ispirazione. Anna Chillon rientra in questa classe di privilegiate (!) ed è stata l'unica finora a farmi apprezzare una particolare figura geometrica decisamente detestata in ambito romance...
Sono contenta di aver partecipato al Gruppo di Lettura organizzato da blogger super fantastiche su Faccialibro, altrimenti avrei rimandato la rilettura (già, perché lo avevo letto e non recensito in tempi non sospetti), a chissà quando. Una cavolata, visto che manca poco all’arrivo del quarto della serie e io devo ancora leggere il terzo. Comunque, è stato bello ritrovare il cinico Alakim, con i suoi occhiali avvolgenti e la fame demoniaca: il Serafino è in perenne bilico tra la luce più pura e le tenebre più diaboliche. Le regole del gioco riprende le fila della storia con una panoramica sulle conseguenze dello straziante e inaspettato finale precedente: Nicole, Muriel, Alakim, Betanie e gli altri, ognuno reagisce a proprio modo alla perdita, ed è proprio il Serafino a ficcarsi nei guai peggiori, tali da costringere Nicole e Muriel ad una missione di salvataggio insolita. Un viaggio a Parigi che li coinvolgerà in un gioco di ruolo davvero particolare. La prima parte (di tre) del libro è infatti dedicata al gioco imbastito dal ricco e spregiudicato Lazare Nguyen, un personaggio con la sindrome da onnipotente e dalle inclinazioni particolati, esattamente come i restanti giocatori. Ognuno di loro ha infatti un desiderio folle e nascosto da esaudire a ogni costo, ed è proprio la partecipazione al gioco che renderà possibile l’impossibile.  Vi dico solo che sono pagine in cui ogni momento è buono per saltare dalla sedia perché qui tutto veramente è possibile. Per quanto riguarda i nostri amici, anche loro avranno la loro buona dose di problemi.
Conclusa la parte del gioco, si torna a casa per vedere se è possibile la pazzesca soluzione per un problema irrisolvibile, e alcune dinamiche tra i personaggi piazzeranno gli ostacoli per la storia successiva, me lo sento!
 
Le paure sono un frutto della mente umana e la sfiducia in se stessi è il loro concime. Quando ti renderai conto che puoi fare ciò che vuoi e che una scelta non è mai esclusivamente giusta o sbagliata, ma deve essere sempre e soltanto una tua scelta, le paure si dissolveranno come spettri alla luce.
 
Il romanzo conta quattrocento e rotte pagine, ma si legge con una facilità quasi imbarazzante. L'autrice ha l'abilità di tratteggiare personaggi unici, sopra le righe - penso a Jerome e al nostro magnaccia preferito – nell’arco di un capitolo. 
Ancora più apprezzabile è la profondità, la complessità tra l'inclinazione al bene e al male, la scelta tra giusto e sbagliato e tutte le sfumature nel mezzo in cui sguazzano i protagonisti, in primis Alakim, la bussola morale perduta tra la discesa all'inferno e l'ascesa al paradiso. Ogni scelta buona o cattiva è migliore di una non-scelta, e una parte di me ci si è ritrovata molto. 
Muriel si svela maggiormente di come aveva fatto denudandosi al Rear, e a questa rilettura ammetto di averlo apprezzato ancora di più di prima. Nicole, nonostante incontri poco il favore delle altre lettrici, la ritengo la purezza, l'ingenuità e l'umanità con i difetti insindacabili che mancano al Nephilim e al Serafino; anche lei affronta una crescita in queste pagine, un accettazione di sé e dei propri desideri asciugati da ogni vergogna e inibizione.
Il finale poi lascia letteralmente con il cuore in gola, l'ignoto è davvero dietro l'angolo e le nuove circostanze rischiano di stravolgere quel fragile equilibrio raggiunto tra le parti in causa. Per scoprire cosa succederà, non ci resta che leggere Le catene dell'anima, e già immagino che un certo Zaphkiel ci darà filo da torcere. Imperdibile!
Quattro stelle e mezzo
LA SERIE ALAKIM
#2 Alakim. Le regole del gioco
#3 Alakim. Le catene dell'anima
#4 Inedito

2 commenti:

  1. Rosa mi piace moltissimo la tua recensione. concordo con quanto scrivi e davvero non vedo l'ora di continuare a leggere!

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    1. Grazie, Chicca <3 Non sto nella pelle anch'io *W*

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