2 agosto 2016

Release Blitz: "Uccidimi" di Chiara Cilli (Blood Bonds #3)

Buon martedì lettori! Vado subito al sodo: è uscito ieri Uccidimi, terzo romanzo della serie dark contemporanea Blood Bonds di Chiara Cilli, l'ultimo che vedrà protagonisti Henri Lamaze e Aleksandra Nikolayev! Ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima e di rimanerne affascinata! Non vi dirò niente di più, ho scritto una recensione davvero lunga (spero mi scuserete) e con dei piccoli spoiler. Vi lascio alla lettura, al booktrailer e all'estratto e non scordatevi di partecipare al giveaway abbinato! Buona lettura!

Uccidimi
(Blood Bonds #3)
di Chiara Cilli
Genere Dark Contemporaneo
Pagine 281
Euro 4,99 (ebook); 11,50 (cartaceo)
Uscita 1 Agosto 


Non avrei mai immaginato che la mia vita sarebbe finita così.
Non avrei mai creduto che la mia vita sarebbe dipesa dalla sua.

Ero pronta a morire per mano dell'uomo che mi aveva distrutto.
Ero pronto a uccidere la donna che si era presa tutto me stesso.

Ma la mia sofferenza non è ancora terminata.
Ma me l'hanno portata via.

Sta venendo a riprendermi, lo sento.
Me la riprenderò, a qualsiasi costo.

E questa volta non potrò fermarlo.
E questa volta non fallirò.

A meno che non sia io a ucciderlo.


**Attenzione**
Romanzo Dark Contemporaneo

Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente, linguaggio forte e rapporti sessuali di dubbio consenso o non consensuali. Non adatto a persone sensibili al dolore e alla schiavitù.




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LEGGI L'ESTRATTO


«A
lzati».
Gli occhi sgranati dal terrore, fissai l'uomo mentre si rimetteva il cellulare in tasca, dopo aver ricevuto chissà quali istruzioni. «Cosa…»
La voce mi morì in gola non appena me lo ritrovai davanti, accucciato sui calcagni. Nonostante fosse di un'avvenenza strabiliante, l'oscurità che regnava sul suo viso era spaventosa oltre ogni limite.
Un'oscurità molto diversa da quella che celava i volti dei fratelli Lamaze.
Quella di quest'uomo non nascondeva alcun tormento.
Era pura.
Incondizionata.
«Non parlare. Non chiedere. Fa' come ti dico» mi istruì, la voce così profonda da farmi tremare. «È tutto chiaro?»
Lo fissai, paralizzata dalla paura. C'era qualcosa in lui che mi ghiacciava il sangue nelle vene e radeva al suolo tutta la mia audacia. Non mi aveva neanche sfiorato, nondimeno era come se il mio subconscio fosse consapevole della sua lampante pericolosità.
Come se sapesse che contro di lui non avevo alcuna speranza.
Il mio silenzio non gli piacque. «Quando ti faccio una domanda» scattò «tu rispondi». Temporeggiò, forse per consentirmi di comprendere ciò che aveva detto. Poi ripeté: «È tutto chiaro?».
Il suo sguardo era così duro da togliermi il fiato. Non vi era umanità in esso, solo una risolutezza che mi annientava.
«Sì» riuscii a bisbigliare.
Strinse impercettibilmente gli occhi, quasi la mia risposta lo avesse irritato. «Non prendermi per il culo, Nikolayev. So che donna sei. L'ho visto, ricordi?» Inclinò il capo e mi squadrò in un modo che mi fece accapponare la pelle. «Prova di nuovo».
Sapevo bene cosa si aspettava da me.
Quello che voleva.
Quindi feci appello a tutto il mio coraggio e, con decisione, dissi nuovamente: «Sì».

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L'AUTRICE
Nata il 24 Gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal dark fantasy e contemporaneo all'erotic suspense. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.
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E così, siamo giunti all'ultimo capitolo della prima trilogia cdella serie Blood Bonds che vede protagonisti Henri Lamaze e Aleksandra Nikolayev. Dopo l'odio violento e il malsano desiderio di vendetta di Soffocami e la presa di possesso che c'è qualcosa di talmente potente tra di loro in Distruggimi, credevo di sapere bene cosa mi avrebbe riservato l'autrice con Uccidimi, e invece mi sono dovuta ricredere su tutta la linea, cosa che ovviamente mi ha fatto molto piacere. 
Avevamo lasciato Henri e Aleksandra, in quella che sembrava la resa dei conti finali tra due esseri che si odiano così tanto che vorrebbero solo vedersi morti, ma che nulla possono contro quel legame insano e eterno e indistruttibile che avvertono loro malgrado ogni volta che si cercano con lo sguardo. Una resa dei conti che deve aspettare, visto l'intervento di altre forze esterne pronte a cogliere il momento propizio per fare la loro mossa e prepararsi a gustarsi la propria personale vendetta. Già, vendetta, perchè Aleksandra oramai è conosciuta nella piccola, grande comunità malvagia e oscura di Véres come la donna che è riuscita, nessuno capisce bene come, a piegare uno dei temutissimi fratelli Lamaze, diventando suo malgrado la pedina perfetta nel gioco strategico tra di loro, il Re Aleksej Bower e la Regina Neela Šarapova. Un gioco mortale che annienterà per sempre i fragili equilibri di potere e delineerà l'entrata in guerra che due schieramenti contrapposti pronti a tutto per non lasciarsi sopraffare. 
Con chi si alleeranno allora i Lamaze? Ogni più piccola scelta è quella decisiva, tutta nelle mani dei tre fratelli che vedranno messi alla prova la fiducia e l'affetto, la forza del legame che hanno l'uno con l'altro, per capire se e per chi vale la pena scendere in guerra.

Qualcosa passò tra di loro. Qualcosa di affilato come un pugnale e rovente come un tizzone. Una promessa. Una promessa che aveva il sapore della disfatta più cruenta.

Un romanzo leggermente più ampio e corale rispetto ai due precedenti. Innanzitutto ci spostiamo dalla magione dei Lamaze per scoprire i covi del Re e della Regina; vengono poi inseriti nuovi personaggi (non proprio nuovi, visto che li avevamo già intravisti nelle puntate precedenti), come Cade Connor, il campione di Bower, un assassino spietato e crudele, ma con una insolita traccia di moralità, o almeno è questa l'impressione che ne ho ricavato. Spero di poterlo conoscere ancora meglio, visto che sono rimasta intrigata dal suo personaggio, così come mi ha intrigato la campionessa di Neela, Ekaterina
Troviamo poi, oltre ai soliti pov di Henri, Aleksandra e Armand, il punto di vista di Aleksej che ho trovato molto interessante, anche se questo personaggio lo bastonerei a morte per ciò che ha fatto. E' sua infatti l'ultima mossa che spinge Aleksandra ad arrendersi; proprio lei, la donna forte e battagliera che non abbiamo mai visto arrendersi davanti ai soprusi, alle sevizie, le violenze e le minacce di morte di Henri (e di Andrè), lei, ormai sfinita, ha dovuto abbassare il capo davanti a chi ha messo in pericolo non la sua incolumità, ma quella di un'altra persona a cui Ale tiene più della sua stessa vita. Ed è così che Aleksandra si ritrova a imbracciare il coltello dalla parte del manico, pronta a obbedire suo malgrado al volere del Re e a fare quello che va fatto: uccidere Henri.

«Che cosa vuoi?» Non me lo domandò lentamente. Mi aggredì. «Essere libera» ansimai. «E cosa devi fare per esserlo?» Divenni di pietra. Dovetti. «Uccidere Henri Lamaze».

L'evoluzione di Henri è stata ammirevole, devo ammetterlo. Mi è sempre piaciuta la sua incontrollabilità, il non riuscire a prevedere cosa avrebbe detto o fatto ogni qualvolta appariva in scena. E in questo romanzo mi ha stupito e sconvolto, lasciandomi senza parola. Annientandomi esattamente come annienta la sua Aleksandra. E non attraverso un atto di violenza fisica - che pure non manca - ma con una semplice ammissione di una verità detta ad alta voce, che scaraventa ogni cosa al contrario, trasformando Henri Lamaze, un mostro... in un uomo. Distrutto e malvagio e violento, ma pur sempre un uomo.

«Posso. E ti maledico, Aleksandra. Con tutto il mio cuore. Con tutto me stesso. Con tutta la mia anima».

Devo dire la verità, l'epilogo finale tra Henri e Aleksandra era quello che bramavo di leggere da tantissimo, e sulle prime non mi è piaciuto. Sono rimasta cinque minuti a fissare lo schermo, con l'amaro in bocca chiedendomi perchè? Perché questa decisione? Non mi aspettavo certo il classico lieto fine da romance, ma forse ero talmente sicura che sarebbe accaduto quello che si prospettava nel titolo a uno dei due, che non avevo fatto i conti con le sfumature di ciò che poteva accadere. Perchè si può uccidere una persona anche semplicemente con una parola tagliente. Con l'assenza. La mancanza. La lontananzaCi ho pensato tutta la notte e sono arrivata alla conclusione che non poteva esserci finale più perfetto per due anime dannate come loro due. E quel "O forse no..." presente nei ringraziamenti mi fa ben sperare.
Un grazie quindi a Chiara Cilli, per averci regalato una storia non convenzionale, che ti prende il cuore dal petto e lo getta in un frullatore di emozione nere e peccaminose. Grazie, Chiara. E adesso, sappi che aspetto con trepidazione la storia di Andrè, e che l'ultimo capitolo con la sua voce mi ha solo messo l'appetito addosso.
Cinque stelle

7 commenti:

  1. Ma che bella recensione *^* grazie, Rosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :D ♥

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  2. Questo libro è perfetto *-*

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  3. Questo libro è perfetto *-*

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  4. Ciao Rosellì! Non ho letto la recensione, proprio non ce l'ho fatta. Non voglio sapere nulla di nulla e non mi aspetto un finale coi fiocchettini perché so che Chiara è una sadica delle peggiori >_<
    Tornerò a leggere la recensione quando lo avrò letto anch'io ^-*

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    1. Ciao V! Caspita, ero sicura che l'avevi già letto >.< Okay, non ti dico niente e hai fatto bene a non leggere la recensione. Poi aggiornami!!!

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