Fidanzati
dell’inverno
(L’attraversaspecchi #1)
di Christelle Dabos
Edizione e/o
Pagine 382
Euro 11,99 (ebook); 15,90 (cartaceo)
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L’Attraversaspecchi è una saga letteraria in tre volumi che mescola Fantasy,
Steampunk e Belle Époque, paragonata dalla stampa francese alle saghe di J.K.
Rowling e Philip Pullman. Fa da sfondo un universo composto da 21 arche, tante
quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra. La
protagonista, Ofelia, è originaria dell’arca “Anima”; una ragazza timida, goffa
e un po’ miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e
leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le
Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente
famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un’altra arca, “Polo”,
molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie
sempre in lotta tra di loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra
oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere,
Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe
dipendere il destino del suo mondo.
Fidanzati dell’inverno è il primo capitolo di una saga ricca e appassionante
che sta conquistando migliaia di lettori giovani e adulti.
E anche io sono caduta nel vortice brulicante di amore e odio per questa chiacchieratissima serie francese! A
furia di sentirne parlare mi sono convinta a iniziare il primo capitolo fantasy.
Sinceramente, ero attratta come una calamita a un frigo da quel matrimonio di
convivenza che viene imposto ai protagonisti; trattasi del mio guilty pleasure preferito, perciò non
potevo perdermelo.
Se anche per voi è lo stesso, vi avviso: la parte romantica è appena
accenna in queste pagine, e spoiler permettendo, pare ci vorrà un po’ prima di
vedere Thorn e Ofelia regalarci qualche momento romance con i controfiocchi!
@Le-delusoire su DeviantArt |
Thorn appartiene alla famiglia dei Draghi, è alto, altissimo,
rigido e implacabile. Tutti lo odiano e lui odia tutti, e la prima impressione
è che non gliene importi nulla della sua promessa sposa. Si tratta di un’unione
di facciata, ovviamente, ma ciò che Ofelia non immagina è che approdata
sull’Arca del fidanzato, troverà ad attenderla un’ambiente dove nuotano gli
squali più spietati, un mondo dove dietro sorrisi e frasi di circostanza si
nascondono arrivisti e cortigiani privi di scrupoli e morale, che riversano
sulla fidanzata di Thorn tutte le loro mire arrivistiche.
“Più vi osservo e più la mia prima impressione trova conferma” mugugnò. “Troppo gracile, troppo lenta, troppo coccolata… Non siete fatta per il luogo in cui vi sto portando. Se mi venite dietro non supererete l’inverno, fate voi.”Ofelia sostenne il suo sguardo insistito, uno sguardo di ferro, uno sguardo di sfida. Le tornarono in mente le parole del prozio mentre gli rispondeva: “Voi non mi conoscete, signore.”
La prima impressione che ho avuto è che immergersi nell’atmosfera generale
della storia è come guardare un film
dello Studio Ghibli: non sai cosa accadrà, ma sai che sarà fantastico e sopra
le righe e visivamente accattivante, ti sorprenderà e sarà impossibile smettere
di leggere. Uno stile davvero ammaliante, ricercato eppure semplice, la Dabos cattura nella rete il lettore e
non lo lascia più andare. Credo che il world
building sia un altro punto di forza della serie, e il motivo principale della
sua famosa reputazione tra i lettori: le Arche, agli spiriti di famiglia, le
Bestie, gli Animisti, i Nichilisti, i Miraggi… insomma, ogni tassello conduce a
novità davvero entusiasmanti.
I personaggi secondari sono
tutti… una manica di matti! A partire da Berenilde, la zia di Thorn, per finire
con Archibald, l’ambasciatore; ognuno si muove e parla in un modo – un tantino
stereotipato, forse – e intendono tutt’altro. La povera Ofelia dovrà giostrarsi
tra intrighi di corte e ambizioni personali, e non sarà affatto facile per lei!
Ofelia merita un discorso a parte. Non ho capito se mi è
piaciuta o meno. Ci ho pensato un po’ dopo aver terminato la lettura e ho
compreso che è come se fosse assente per tutta la durata del libro. Lei subisce gli avvenimenti proprio come noi
lettori, e nel viaggio impariamo a conoscere tutti gli altri personaggi, Thorn
soprattutto, ma di Ofelia non sentiamo
la voce. Va bene che lei sia riservata, va bene che sia goffa, un’anima
semplice… ma subisce troppo. Subisce le scelte della famiglia, poi quelle del
fidanzato e poi ancora quelle della zia e della corte. Viene minacciata, picchiata,
costretta a fare da servetta, viene umiliata, sfruttata e lei non combatte. Non
dico che doveva ribellarsi e fare scenate, ma nemmeno che stesse zitta subendo
ogni maldicenza e cattiveria! Ammette di essere forte, a parole, ma questa
forza di spirito non l’ho visto in azione, almeno per il momento. Spero nei prossimi
libri. Inoltre, nel corso della narrazione non si sentono i suoi pensieri, le
sue paure, le sue ambizioni. È piatta, piatta, piatta. Anche un personaggio timido
deve avere delle motivazioni, delle passioni, perché altrimenti è una noia!
@Holly Bell su DeviantArt |
In
particolare poi ho detestato il suo
ignorare Thorn, per poi giudicarlo freddamente: poiché è impossibile cancellare
l’accordo tra le famiglie, Ofelia non può sottrarsi al matrimonio, perciò tanto
vale cercare di legare con il futuro marito, almeno instaurare un’amicizia, un
sentimento di fiducia. Non fa neppure questo, e quando sembra che sia lui a
mostrare perlomeno una preferenza nei suoi confronti, lei si tira indietro come
una molla, oltraggiata che lui provi qualsiasi sentimento per lei.
Sebbene tutti le ricordino che il suo futuro è quello di moglie e madre,
senza altre prospettive, Ofelia non si lamenta mai apertamente all’idea; ma se
Thorn prova a dimostrarsi incline a quella prospettiva, giammai!! Cioè, non ha
molte opzioni a disposizione, o combatteva a prescindere, e quindi accettava le
conseguenze del tuo rifiutarti di sposare uno sconosciuto, oppure si adegua e
cerca fin da subito di rendersi la vita facile, per se stessa e gli altri,
visto e concesso che anche per Thorn si tratta di un obbligo e non di una
scelta.
Anche la fievole sfumatura romantica
mi ha un pochino delusa. Gli scambi tra i fidanzati si contano sulle dita
di una mano, fatto strano visto che la presenza di Ofelia al Polo avviene
proprio perché i promessi possano conoscersi un poco prima delle nozze. Io ho
capito che personaggio è Thorn, è uno di quelli freddi e insensibili
all’esterno (e anche all’interno), e ciò però non significa che non provino
nulla. Tuttavia la sua apertura nei
confronti di Ofelia arriva da un momento all’altro senza spiegazioni. La
seguiva di nascosto? Ha occhi e orecchie di cui non sappiamo? Perché in che
altro modo poteva iniziare a tenere a una donna con cui ha scambiato mezza
parola in croce? Ripeto, io ho capito che personaggio è, e le intenzioni
dell’autrice, ma la riuscita è decisamente poco scorrevole e dubbiosa.
Concordo con chi ha descritto questo primo capitolo come un immenso prologo, e il finale è uno
di quelli odiosi, giri la pagina e toh, è finito, ci sono in ringraziamenti!
Non si fa, mia cara Christelle. La trama, poi, è uno specchietto per le
allodole, perché di elementi fantasy okay, Belle Époque anche, ma di steampunk
zero. Citare Twilight o Hunger Games è un triste espediente per attirare i fan di quelle serie, ma se
vi aspettate delle similitudini resterete delusi.
In generale, mi è piaciuto, mi è piaciuto moltissimo ma non da farmi chiudere
gli occhi su quelli che per me sono difetti. Tuttavia, come sapete, non sto
nelle pelle e non vedo l’ora di proseguire la serie. Bello, ma con riserva!
SERIE L’ATTRAVERSASPECCHI
#1 Fidanzati dell’inverno
#2 Gli scomparsi di Chiardiluna
#3 La memoria di Babel
#4 Echi in tempesta
Io sonoconvinta sia un libro pieno di potenzialità che si andranno a concretizzare negli altri volumi della serie. In effetti definirlo prologo rende a pieno l'idea!
RispondiEliminaAnche io sono convinta della stessa cosa! Non ci resta che leggere i seguiti per scoprilo ;)
EliminaFinalmente leggo una recensione completa e molto dettagliata su questo libro che ho sempre lasciato da parte proprio perché troppo chiacchierato e lodato. Davvero una splendida recensione, aspetto quelle dei prossimi libri❤️
RispondiEliminaGrazie mille, Enrica! <3
EliminaCiao Rosa! Che dire??! A me questa saga ha rubato un pezzo di cuore, e sono sincera nel dirti che il quarto libro (no spoiler) ha un pò fatto vacillare l'amore che provo per lei. Credo che la Dabos abbia costruito un universo fantastico fuori dal comune e che sia riuscita davvero bene a caratterizzare anche i personaggi, che poi di fatto li vediamo più come contorno alla storia di Ofelia e Thorn. Ci sarebbe così tanto da dire su questa saga che non mi basterebbe un libro, però sono d'accordo sul fatto che il primo volume sia più che altro una lunga introduzione sul panorama completo della vicenda. Ho decisamente preferito il secondo e il terzo, dove anche la parte romantica si sviluppa un pò di più !
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