Recensione: Dimmi che ci sei - Kristen Ashley (Rock Chick #2)

Dimmi che ci sei 

(Rock Chick #2)

di Kristen Ashley

Newton Compton Editori

Anno 2017

Pagine 404

Euro 5,99

Jet McAlister ha un segreto che non è disposta a condividere con nessuno. Nonostante le sue stranezze, Eddie Chavez la trova mostruosamente sexy (per la verità anche lui non è niente male), ma Jet ha davvero troppi problemi per rendersi conto del suo interesse. Quando, però, Jet si ritrova in un vicolo con un coltello puntato alla gola dopo una notte passata in uno strip club, Eddie perde la pazienza: perché diavolo non si lascia aiutare? Lui è un poliziotto, potrebbe rendersi utile se solo la ragazza si decidesse a parlare. Ma Jet è testarda, senza contare che di norma è lei quella che risolve i problemi agli altri, e non viceversa. Ed è proprio per tirare fuori dai guai un’altra persona che Jet è finita in una situazione estremamente pericolosa. Tanto che se Eddie provasse a salvarla, non farebbe altro che mettere in gioco la vita della donna che ama.

Dopo Dimmi che sarà per sempre, ho finalmente letto il secondo volume della serie Rock Chick di Kristen Ashley, autrice che ha fatto delle storie d'amore a metà tra un chick lit e un romantic suspense un marchio distintivo, insieme  a uno stile molto personale e a personaggi originali (nel bene e nel male) e al di sopra delle righe. Devo ammettere però che la storia di Eddie Chavez e la piccola Jet McAlister non è riuscita ad appassionarmi tanto quanto avrei voluto, cosa che mi ha lasciato la sensazione che alla fine, anche se non è giusto fare un confronto, trovo la serie Dream Man un gradino più in alto di questa. La struttura, i personaggi e lo stile sono leggermente diversi, forse più maturi e, al contrario di Lee e Eddie come scoprirete, gli eroi maschili sono riusciti a entrarmi nel cuore.

Già dalla sua prima apparizione nel primo libro, Eddie Chavez mi ispirava parecchio, il poliziotto messicano sexy a cui piace sedurre le belle donne. Peccato però che in molti atteggiamenti seduttivi, protettivi e ostinati nei confronti di Jet mi abbia ricordato un Mitch Lawson molto, molto annacquato. Purtroppo quella del poliziotto si è rivelata una personalità che non ho trovato all'altezza delle aspettative; mentre Jet, la protagonista femminile, all'inizio mi piaceva molto, col suo essere indipendente e il volercela fare da sola a tutti i costi nonostante i mille e più problemi familiari, lavorativi e non che l'hanno travolta praticamente da pagina due. Ma a un certo punto ho cominciato a trovarla troppo testarda, troppo ostinata e non nascondo che ci sono stati molti punti in cui l'avrei volentieri presa per i capelli.

«Jet». Eddie mi ha chiamato per nome, allontanandomi dai miei pensieri nefasti, e l’ho guardato. Non sembrava più arrabbiato. I suoi occhi erano diversi. Questa differenza si trasmetteva a me in maniera molto fisica, ricordandomi della sua vicinanza e del suo fascino. «Non è giusto», gli ho detto. Non mi ha risposto. Ho proseguito. «Non sono affari tuoi. Nulla di tutto ciò è affar tuo». 

«Sto facendo il mio lavoro», mi ha risposto. «Per essere chiaro, Jet, tu sei affar mio».

Se la coppia protagonista si è rivelata un mezzo flop, di per sé la storia rimane comunque gradevolissima: anche stavolta assistiamo a una successione di conversazioni esilaranti, sviluppi improbabili e scene al limite della pericolosità che dovrebbero cozzare tra di loro, e invece filano insieme che è un piacere. Il romanzo, non si sa bene come, ingrana e funziona, insomma una storia che si legge e intrattiene e soprattutto, fa ridere un sacco. Adoro la Ashley per questa sua caratteristica, e per il suo stile semplicistico e ripetitivo, improbabile e sì, in alcune parti orribile sul piano sintattico, ma decisamente unico. Immancabile la trafila di personaggi inimitabili come le mamme dei protagonisti; sono stata contenta anche di rileggere alcuni dei personaggi che abbiamo avuto modo di incontrare prima, tra tutti Indy e Lee, e il matto Tex. 

Il prossimo libro avrà come protagonista Hank Nightingale, il fratello più buono della famiglia Nightingale, colui su cui punto e che spero mi faccia cambiare idea sulla serie in generale e che riesca in ciò che né Lee né Eddie sono riusciti, ovvero conquistarmi per benino. Da leggere se avete voglia di un connubio romance, ironica, action e leggerezza!

Tre stelle e mezzo