Ben ritrovati, lettori! Cosa c'è di più bello per cominciare al meglio un Lunedì, l'ennesima settimana di caldo asfissiante e un periodaccio che mette a dura pazienza spirito e corpo? Certamente la notizia che una delle tue autrici preferite forever&ever sta per pubblicare un nuovo romanzo!!!
Sagara Lux si rivela una scrittrice prolifica che ama viziate le sue lettrici, e in attesa di poter leggere il prequel della Broken Souls series - Di carne e di piombo, Inganno e Riscatto - Kim Swan (tutte le info sul suo gruppo Facebook!), ci regala un altro dark romance decisamente invitante. Col titolo Black Rose è in arrivo il primo volume della serie The Darkest Night, una storia che mi sento sarà affascinante, sensuale e molto hot. Godetevi il sexy estratto (e preparate le secchiate di ghiaccio in cui immergervi, mi raccomando!) e godetevi la cover super-mega fascinosa. Scommetto che non riuscirete ad arrivare a fine Luglio senza essere smaniose di avere il libro nel vostro e-reader...
Black Rose
(The Darkest Night #1)
di Sagara Lux
Selfpublishing
Genere Dark Romance
Uscita Luglio 2017
di Sagara Lux
Selfpublishing
Genere Dark Romance
Uscita Luglio 2017
Mai desiderare quel che potrebbe distruggerti.
Lilian Leroy non ha mai desiderato di svegliarsi in una stanza non sua, in compagnia di un uomo completamente nudo che non ricorda nemmeno di avere incontrato. Non ha mai desiderato di finire coinvolta nei giochi di potere che legano suo padre a un misterioso uomo venuto dalla Russia.
Lilian Leroy non ha mai desiderato di svegliarsi in una stanza non sua, in compagnia di un uomo completamente nudo che non ricorda nemmeno di avere incontrato. Non ha mai desiderato di finire coinvolta nei giochi di potere che legano suo padre a un misterioso uomo venuto dalla Russia.
Ma ha desiderato lui, Sergej.
Dal primo momento in cui lo ha visto.
Sergej non ha mai desiderato nulla per sé. Ha sempre e soltanto eseguito gli ordini, almeno finché non gli è stato chiesto di fare l'unica cosa che non avrebbe mai voluto: distruggere qualcuno.
Distruggere lei.
Tre uomini. Due donne. Una notte.
La più oscura di sempre. Quella che cambierà le loro vite.
Dal primo momento in cui lo ha visto.
Sergej non ha mai desiderato nulla per sé. Ha sempre e soltanto eseguito gli ordini, almeno finché non gli è stato chiesto di fare l'unica cosa che non avrebbe mai voluto: distruggere qualcuno.
Distruggere lei.
Tre uomini. Due donne. Una notte.
La più oscura di sempre. Quella che cambierà le loro vite.
LEGGI UN ESTRATTO
Lilian Leroy era giovane, ingenua. Anche se non sapeva nulla dei traffici del padre era pronta a difenderlo a spada tratta.
E tutto per amore.
Sollevai gli occhi su di lei, chiedendomi quante altre cose avrebbe potuto fare per amore. Io ne avevo in mente almeno un paio in quel momento. Una era sedersi sulle mie gambe e lasciarsi toccare da me. Un’altra era tradire la sua famiglia.
Lilian sospirò di nuovo, poi si tolse la giacca del completo, rivelando una camicetta anonima a collo alto che tutto nascondeva e tutto rivelava. Aveva i seni tondi, morbidi. Il tessuto candido le si stringeva intorno al corpo come avrebbero potuto fare le mani di un uomo.
O come avrei voluto fare io.
«Puoi tornare a guardare il tavolo, per cortesia?» sbottò imbarazzata.
Mi sfuggì una risata.
«Le mie attenzioni ti mettono a disagio?»
«Sei tu a mettermi a disagio.»
«Perché?»
Dalle gote il rossore le salì fino alle orecchie. Si schiarì la voce, ma ormai era troppo tardi. L’aria tra noi si era già fatta di puro fuoco.
«Perché hai già visto tutto di me» rispose a fatica, gli occhi bassi per non incrociare i miei. «Perché la scorsa notte mi hai toccata, assaggiata… E nonostante questo continui a guardarmi come se volessi dell’altro.»
«Forse io voglio dell’altro.» Tremò. Mi resi conto di avere osato troppo, così aggiustai il tiro. Abbracciai con le dita il bicchiere e lo accostai alle labbra. «O forse tra di noi non è successo quello che credi. Ci hai pensato?»
«A cosa?»
Sollevai gli occhi su di lei. La inchiodai alla sedia.
«Al fatto che potrei avere mentito.»
Si toccò il collo in uno stato di evidente disagio.
Le mancava il respiro; lo capivo dalla rapidità in cui le si muoveva il petto.
«Tu non mi hai mentito. Quando questa mattina mi sono svegliata nel tuo letto ero praticamente nuda. E poi…»
«E poi cosa? Continua.»
Deglutì e abbassò lo sguardo.
«Ho il segno dei tuoi baci addosso.»
Un brivido d’eccitazione mi irrigidì il corpo. Mi piaceva la piega che aveva preso quel discorso, ma forse gradivo ancora di più l’idea che quella mattina, dopo essere fuggita dalla mia camera ed essersi spogliata, si fosse guardata allo specchio. Completamente nuda.
E avesse pensato alla mia bocca sulla sua pelle.
Mi leccai le labbra. C’era qualcosa di allettante nel sapere che l’avevo marchiata e che chiunque l’avesse spogliata avrebbe potuto comprendere che era già stata mia.
«Dimmi una cosa, Lilian. Dove erano questi segni?»
Spalancò gli occhi e mi fissò incredula.
Non riuscii a resistere alla tentazione di fare scivolare una mano sotto il tavolo e sfiorarle una coscia.
«Li avevi per caso qui?»
Le sollevai la gonna e le accarezzai la parte più esterna della gamba; quella che si trovava rivolta verso di me.
«Oppure qui?»
Ruotai il polso e le sfiorai la piega tra inguine e coscia. Seguii il bordo delle mutandine. Erano di pizzo, molto sgambate. Si addicevano perfettamente al tipo di donna che era davanti a me in quell’istante: un involucro freddo, incapace di destare interesse. Un cuore pulsante, intimo e spregiudicato.
Aprì un poco le cosce e scivolò sul bordo della sedia.
Verso di me.
«Ancora più dentro?» le domandai sfidandola.
E tutto per amore.
Sollevai gli occhi su di lei, chiedendomi quante altre cose avrebbe potuto fare per amore. Io ne avevo in mente almeno un paio in quel momento. Una era sedersi sulle mie gambe e lasciarsi toccare da me. Un’altra era tradire la sua famiglia.
Lilian sospirò di nuovo, poi si tolse la giacca del completo, rivelando una camicetta anonima a collo alto che tutto nascondeva e tutto rivelava. Aveva i seni tondi, morbidi. Il tessuto candido le si stringeva intorno al corpo come avrebbero potuto fare le mani di un uomo.
O come avrei voluto fare io.
«Puoi tornare a guardare il tavolo, per cortesia?» sbottò imbarazzata.
Mi sfuggì una risata.
«Le mie attenzioni ti mettono a disagio?»
«Sei tu a mettermi a disagio.»
«Perché?»
Dalle gote il rossore le salì fino alle orecchie. Si schiarì la voce, ma ormai era troppo tardi. L’aria tra noi si era già fatta di puro fuoco.
«Perché hai già visto tutto di me» rispose a fatica, gli occhi bassi per non incrociare i miei. «Perché la scorsa notte mi hai toccata, assaggiata… E nonostante questo continui a guardarmi come se volessi dell’altro.»
«Forse io voglio dell’altro.» Tremò. Mi resi conto di avere osato troppo, così aggiustai il tiro. Abbracciai con le dita il bicchiere e lo accostai alle labbra. «O forse tra di noi non è successo quello che credi. Ci hai pensato?»
«A cosa?»
Sollevai gli occhi su di lei. La inchiodai alla sedia.
«Al fatto che potrei avere mentito.»
Si toccò il collo in uno stato di evidente disagio.
Le mancava il respiro; lo capivo dalla rapidità in cui le si muoveva il petto.
«Tu non mi hai mentito. Quando questa mattina mi sono svegliata nel tuo letto ero praticamente nuda. E poi…»
«E poi cosa? Continua.»
Deglutì e abbassò lo sguardo.
«Ho il segno dei tuoi baci addosso.»
Un brivido d’eccitazione mi irrigidì il corpo. Mi piaceva la piega che aveva preso quel discorso, ma forse gradivo ancora di più l’idea che quella mattina, dopo essere fuggita dalla mia camera ed essersi spogliata, si fosse guardata allo specchio. Completamente nuda.
E avesse pensato alla mia bocca sulla sua pelle.
Mi leccai le labbra. C’era qualcosa di allettante nel sapere che l’avevo marchiata e che chiunque l’avesse spogliata avrebbe potuto comprendere che era già stata mia.
«Dimmi una cosa, Lilian. Dove erano questi segni?»
Spalancò gli occhi e mi fissò incredula.
Non riuscii a resistere alla tentazione di fare scivolare una mano sotto il tavolo e sfiorarle una coscia.
«Li avevi per caso qui?»
Le sollevai la gonna e le accarezzai la parte più esterna della gamba; quella che si trovava rivolta verso di me.
«Oppure qui?»
Ruotai il polso e le sfiorai la piega tra inguine e coscia. Seguii il bordo delle mutandine. Erano di pizzo, molto sgambate. Si addicevano perfettamente al tipo di donna che era davanti a me in quell’istante: un involucro freddo, incapace di destare interesse. Un cuore pulsante, intimo e spregiudicato.
Aprì un poco le cosce e scivolò sul bordo della sedia.
Verso di me.
«Ancora più dentro?» le domandai sfidandola.
L'AUTRICE
Sagara Lux crede nelle seconde occasioni, benché la vita non gliene abbia mai concesse. Non ama parlare di sé, ma ama scrivere e dare a vita a personaggi capaci di colpire stomaco e cuore insieme. Se volete, potete trovarla qui:
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AUTOCONCLUSIVI
Questo suo nuovo romanzo non mi dice granché dalla trama. Attendo la tua recensione (perché scommetto che lo leggerai presto :P)!
RispondiEliminaNooooo, non mi puoi dire cosììì xP
EliminaSperiamo, anche perchè ultimamente sono in blocco, l'unica mia attuale lettura è il secondo compedium di The Walking Dead :3
Rosaaaa fremo per quest'uscita. Adoro la penna di Sagara Lux e non vede l'ora di leggere di quest'altro capolavore ^__^
RispondiEliminaIdem per me, Carmen! Di Sag leggerei tutto, tutto, tutto :D
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