(Roma Caput Mundi #3)
di Adele Vieri Castellano
Amazon
Publishing
Euro 3,99 (ebook); 9,99
(cartaceo)
Copia ARC gentilmente fornita
dalla casa editrice.
Aphrodisias, 53 d.C. Giulia Urgulania per anni ha solcato i mari con la bireme Calypso cercando di dimenticare l’uomo che avrebbe potuto spezzarle il cuore. Adesso non corre più alcun pericolo, perché di lui non le restano che una manciata di ricordi, un tocco, un profumo, un bacio.
La Bestia non ha più nulla del grande guerriero che era un tempo, è soltanto un corpo da gettare nell’arena contro uomini e belve. Nella sofferenza della sua prigionia gli è rimasto solo un incontenibile desiderio di vendetta.
Esistenze divise, cuori spezzati. Eppure qualcosa accadrà in quello stadio affollato di gente, in quella città così lontana da Roma. Giulia comprenderà che le tante miglia percorse e la grande sofferenza che l’ha ferita così profondamente alla fine l’hanno condotta fin lì, dove porterà a termine una difficile missione anche a costo della sua stessa vita.
Nel periodo delle feste, in
quell’atmosfera agrodolce tra Capodanno e l’Epifania, mentre tutti si preoccupavano
di saldi, carbone e si lamentavano del brutale rientro dalle vacanze, io ho
fatto un viaggio indietro nel tempo, precisamente. nel 53 d.C., atterrando su
una bireme chiamata Calypso che navigava grazie alla benevolenza di Nettuno tra
Aphrodisias e Roma. Ciò è stato possibile grazie alle atmosfere evocative della
penne della Castellano, unica autrice italiana che ha saputo trasformare la
storia che ero obbligata a studiare al liceo durante le ore di cultura latina,
quella di Caligola e Nerone e Cesare, da noiosa ad avvincente e unica. A partire
da quell’avventura cominciata con l’incontro tra Marco Quinto Rufo e Livia, si
sono aggiunte altre sorprendenti pagine di amori, passioni, vendette, promesse,
battaglie vinte e perse e amicizie vere. In questo nuovo capitolo seguiamo particolare
Giulia Urgulania, la cugina di Livia, che dalla ragazza che quasi si era tolta
la vita per l’amore crudelmente strappato, è diventata una donna capace di
crearsi il proprio destino, ingraziandosi gli dei e aguzzando la mente. Il cuore
no, quello è chiuso al sicuro nella roccaforte della sua bellezza e dell’intelligenza
che attira gli spasimanti come miele le api. Un solo uomo era riuscito a
scardinare e mettere in pericolo quella sicurezza in cui si era rifugiata, un
principe germano fiero e caparbio, lo stesso da cui Giulia era fuggita per
paura. Ed è proprio nel momento in cui meno se lo aspetta, quando oramai aveva
messo in conto la perdita assoluta di quella che poteva essere una relazione diversa
e nuova e felice, proprio allora Giulia ritrova Raganhar sul proprio cammino, e
non è affatto come se lo era lasciato ad Alessandria d’Egitto.
Raganhar di Gerlach è diventato
una Bestia. Il Fato lo ha condotto suo malgrado su un sentiero insidioso, costruito
da sofferenza quotidiana, soprusi e ceppi ai polsi e alle caviglie, dove aria
ha il sapore del sangue e della sabbia delle arene., della violenza corrotta e dell’odio
più freddo. Rinchiuso nella sua cella, lontano dalla civiltà, lontano da tutto
e privato di ogni cosa, Raganhar cerca e dispensa morte, trama vendetta e azzera
ogni emozione umana. Quando quella donna a cui non può permettersi di pensare
lo ritrova e lo strappa dal nero della schiavitù riportandolo alla libertà,
Raganhar deve fare i conti con il proprio passato, con le ferite mortali della
sua anima che vanno oltre le cicatrici che gli infestano il corpo, compito più
che arduo.
Non era più abituato a emozioni di tale intensità, il cuore non riusciva a gestirle, non sapeva se gioire o esserne spaventato a morte perché la voleva troppo e l’avrebbe voluta per sempre e sapeva, meglio di chiunque altro, cosa succede quando si vuole troppo qualcosa. Ci sarebbe stato un prezzo da pagare.
Il romanzo si legge che è un
piacere, la penna dell’autrice è ricca di profumi e sensazioni, in particolare
adoro come riesca a infiltrare conoscenze reali di cultura e storia romana e
non, in una narrazione che ha come protagonista una storia d’amore d’amicizia,
di conoscenza di sé. I protagonisti Giulia e Raganhar rubano il cuore, e lo
fanno a trecentosettanta gradi: se ho apprezzato l’evoluzione di donna e
persona matura di Giulia, che ricordo ancora con insofferenza ai tempi del primo
libro, mi sono immedesimata totalmente nelle sofferenze del principe germano.
Ci sono stati d’animo che imprigionano l’anima più di quanto possa fare una catena
e liberarsene non sempre è facile, soprattutto se grandi e potenti emozioni
accecano la ragione e spengono la capacità di guardare oltre l’odio e la paura,
per il proprio bene.
Impossibile dire
cosa mi è piaciuto di più, se le scene in cui Giulia e Raganhar accettano i
propri destini, oquella che vede la
riunione tra la bestia e il leone, o quella dove la forza delle donne è capace
di contrastare anche la più viscida e subdola delle violenze. Una cosa è certa:
per l’ennesima volta l’autrice ha conquistato immaginazione e cuore,
consacrandosi come mia personalissima regina dell’historical romance all’italiana. Consigliatissima la lettura, come stand-alone
e come parte di una serie fascinosa e imperdibile, di cui vi consiglio, per non
avere problemi, di seguire l’ordine di pubblicazione.
Quattro stelle e mezzo |
DELLA STESSA SERIE
Roma 40 d.C. Destino d’amore (Leggereditore)
Roma 39 d.C. Marco Quinto Rufo (Leggereditore)
Roma 42 d.C. Cuore Nemico (Leggereditore)
Il leone di Roma (Amazon Publishing).
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E anche questo finisce in wish list, visto che sono un po' a corto di storici...
RispondiEliminaArrivata al momento giusto allora 😊
EliminaGrazie di cuore per la bellissima recensione, un grande abbraccio Rosa e buone letture!
RispondiEliminaGrazie a te, Adele! Ricambio l'abbraccio 🥰
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