19 marzo 2018

Recensione: Il segreto di Eva - Amy Harmon

Il segreto di Eva
di Amy Harmon
Newton Compton Editori
Anno 2018
Pagine 384
Ero 4,99 (ebook); 10,00 (cartaceo)

1943. La Germania occupa gran parte dell’Italia e le deportazioni degli ebrei aumentano di giorno in giorno. Fin da bambini Eva Rosselli e Angelo Bianco sono cresciuti come una famiglia, divisi solo dalla religione. Con il passare degli anni si sono innamorati, ma per Angelo è arrivata la vocazione e, nonostante i suoi profondi sentimenti per Eva, ha preso i voti. Adesso, più di dieci anni dopo, Angelo è un prete cattolico ed Eva è una donna ebrea che rischia la deportazione. Con la minaccia della Gestapo in avvicinamento, Angelo nasconde Eva tra le mura di un convento, dove Eva scopre di essere solo una dei tanti ebrei protetti dalla Chiesa. Ma la ragazza non riesce proprio a stare nascosta, in attesa della liberazione, mentre Angelo rischia la vita per salvarla. Con il mondo in guerra e le persone ridotte allo stremo, Angelo ed Eva affrontano sfida dopo sfida, scelta dopo scelta, fino a che il destino e la fortuna non decideranno di incontrarsi, lasciandoli stremati davanti alla decisione più difficile di tutte.

Confessione. Non mi piace leggere libri che raccontano gli orrori della Seconda Guerra Mondiale.
Sembrerà strano, ma è la verità. Amo leggere i romanzi dalle tematiche forti, dalle immagini che scioccano, ma solo se si tratta di fiction. Sull'Olocausto e sugli orrori purtroppo veri degli anni dal '39 al '45, ho letto solo Il diario di Anna Frank e Se questo è un uomo, all'epoca delle medie, e sono rimasta così sconvolta e stranita che non ho voluto leggere altro. Non sono libri, ma pugni nello stomaco e schiaffi in faccia che disintegrano il velo dell'indifferenza, un monito importantissimo sulla necessità sempre più impellente di evitare gli errori del passato. Le violenze, i soprusi, le umiliazioni subite dagli ebrei (e non solo da loro) durante la Seconda Guerra Mondiale sono sconvolgenti e lasciano davvero senza parole. Ho voluto però leggere il romanzo di Amy Harmon senza sapere nulla di più della trama e con in mano la certezza che l'autrice avrebbe saputo imbastire una storia originale e unica. Così è stato. Certo, Angelo Bianco e Eva Rosselli sono personaggi di pura invenzione, ma ciò che attraversano in queste pagine è innegabilmente vero. Forse non si chiamavano Angelo ed Eva, ma sono certa che tra le migliaia e migliaia di vite e storie avvenute in quegli anni, ci sarà stata qualcuna simile alla loro.

Sabbia e cenere. Gli ingredienti del vetro. La bellezza creata dal nulla. Era un concetto che non aveva mai smesso di destare meraviglia in suo padre e che lei non aveva mai compreso appieno. Dalla sabbia e dalla cenere, la rinascita. Dalla sabbia e dalla cenere, una nuova vita.

Il segreto di Eva è una storia ed è tante storie. La storia di tanti, di tutti. Una storia d'amore. Di passione. Di paura. Di terrore. Vita e morte, fede e ideologia. Italiani, ebrei, americani, tedeschi. Uomini, donne e bambini. Vittime e carnefici. Sacrificio, coraggio, cattiveria, perfidia.
Eva è una donna, ebrea italiana, uno spirito libero che si perde nella soavità struggente delle note di un violino.
Angelo è un uomo, italo americano, uno storpio che trova la realizzazione personale nella preghiera e nei grani di un rosario.
Eva e Angelo si vogliono bene, come due bambini cresciuti insieme possono volersi bene, come due amici si supportano a vicenda durante i problemi della vita. Come un uomo ama una donna. Come una donna ama un uomo. 
Eppure tra di loro ci sono tanti ostacoli. 
Angelo è un prete, ama Eva ma anche Dio, ma non può averli insieme allo stesso tempo. Eva ama Angelo, ma non può chiedergli di rinunciare a una parte di se stesso. Non può perchè lo ama.

«Angelo, ci sono solo due cose di cui sono sicura. La prima? Ti amo. Ti ho sempre amato. Ti amo adesso. Ti amerò tra cinquant’anni. Ti amo. La seconda: nessuno conosce la natura di Dio. Non la conosco io, non la conosci tu, né monsignor Luciano, né mio padre, né il rabbino Cassuto. Nemmeno papa Pio XII. Nessuno».

A fare da sfondo a quest'amore non sbocciato del tutto, mai vissuto pienamente, gli anni della guerra, le deportazioni degli ebrei. Da Firenze a Roma, Angelo veste al meglio i panni di prete per aiutare in tutti i modi possibili famiglie e famiglie di disperati che tentano di sfuggire alla deportazione, alla tortura, alla morte. Lo fa per amore di Dio e, a costo di suonare blasfemo, per amore di Eva. La bella Eva, che vede il padre, lo zio, i cugini scomparire, sparire, annullarsi, insieme ad amici, parenti, vicini di casa. L'orrore dello sterminio incombe, le limitazioni alla propria libertà, il terrore costante di essere scoperti, di essere trovati, catturati, uccisi, solo perché è diverso il modo di pregare Dio, diversi i riti con cui lo si venera, diversa la maniera in cui si decide di vivere la propria vita. Una vita, un popolo intero, una diversità e altre mille giudicate blasfema, immonde, sporche da un manipolo di esseri abbietti che si credono superiori.

«L’unica cosa che mi interessa, l’unica cosa al mondo che mi spaventa, è che ti succeda qualcosa. Lo sai? Penso che potrei affrontare qualsiasi cosa, sopportare tutto, se fossi certo che stai bene e non corri alcun pericolo. Non posso rendermi utile come devo, non posso essere il prete che voglio essere, se sono in preda alla paura. La paura di perderti soffoca la mia fede». 

Amy Harmon scrive un pezzo di storia in uno dei romanzi più belli che io abbia mai letto. E da italiana che legge un romanzo storico ambientato in Italia ma scritto da un'americana, apprezzo il ritratto che ne viene fuori, non solo dei luoghi, ma delle famiglie, delle tradizioni, nei modi di vivere e dire, risultato di un evidente grande lavoro di ricerca. Ottima la narrazione, scorrevole, evocativa, potente e cruda nei momenti ad alta tensione, dolce e soffusa in altri. I protagonisti si fanno amare fin da subito, Angelo con la sua semplice fede, Eva con la sua voglia di vivere e amare; e tutti gli altri personaggi, persone come tante eppure uniche nel loro modo di amare, sacrificarsi, combattere, vivere, morire. Tutta la storia è intensa, sentita, vivida, parola dopo parola, paragrafo dopo paragrafo. Questo libro mi ha fatto piangere, mi ha lasciato esterrefatta, mi ha fatto imprecare, mi ha fatto desiderare l'impensabile. E quando un romanzo mi coinvolge così a fondo è solo perché è presente quel quid in più che non posso e riesco a spiegare a parole. Perciò, semplicemente, questo è un bel libro e merita davvero di essere letto. Leggetelo!
Cinque stelle

9 commenti:

  1. Questo libro non mi è piaciuto, di più!!!
    Oltre ad aver scritto una storia bellissima si vede che la Harmon si è informata per bene!

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    1. Aaaww, sono felicissima che ti sia piaciuto *-*

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  2. Ho amato tantissimo questa storia

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  3. Forse ricorderai che tempo fa lessi I cento colori del blu e mi piacque molto. E' da allora che mi riprometto di leggere altro, ma alla fine non l'ho più fatto. Il segreto di Eva mi incuriosisce, però non so.. come te non riesco a leggere libri (e nemmeno film) ambientati durante la seconda guerra mondiale (sono traumatizzata dai film sull'Olocausto visti da bambina) e tra l'altro i romance negli ultimi tempi non riesco a leggerli, a meno che non mi senta ispirata, quindi mi sa che lo conserverò per uno di questi momenti!

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    1. Mi ricordo, io l'ho letto l'estate scorsa e mi è piaciuto tantissimo ^_^ Questo è intenso, devi essere predisposta alla lettura, ma credimi, se ti fai coraggio, vieni ripagata *O*

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  4. Questo libro non mi ispira per niente, non sono una fan dei libri ambientati in altri periodi storici, se poi stiamo parlando del '900 per me è il peggio del peggio, e con la Harmon ho un rapporto un po' altalenante: non mi dispiace particolarmente, è vero, ma non mi fa neanche impazzire... ma sono contenta che ti sia piaciuto così tanto! :)

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    1. Okay... con te non ci parlo più x"D
      Io ho fatto lo sforzo perchè si trattava della Harmon, ma se proprio non ti piace il periodo, capisco perché vuoi passare oltre ;)

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  5. che belle parole Rosa e concordo in tutto

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