La corte di nebbia e furia
(La corte di rose e spine #2)
di Sarah J. Maas
Mondadori
Pagine 619
Euro 8,99 (ebook); 17,90 (cartaceo)
Acquistalo su AMAZON
"Una piccola parte di me bisbigliava che potevo sopravvivere ad Amarantha; potevo sopravvivere alla transizione in quel nuovo corpo estraneo... Ma non ero sicura di poter sopravvivere a quella cavità vuota e fredda nel mio petto. Persino durante i periodi più bui, quella parte di me era stata piena di colore, di luce. Forse diventare una Fae l'aveva distrutta. Forse Amarantha l'aveva distrutta. O forse l'avevo distrutta io, quando avevo ficcato i pugnali nei cuori di due innocenti e il loro sangue mi aveva scaldato le mani." Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo.
(La corte di rose e spine #2)
di Sarah J. Maas
Mondadori
Pagine 619
Euro 8,99 (ebook); 17,90 (cartaceo)
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"Una piccola parte di me bisbigliava che potevo sopravvivere ad Amarantha; potevo sopravvivere alla transizione in quel nuovo corpo estraneo... Ma non ero sicura di poter sopravvivere a quella cavità vuota e fredda nel mio petto. Persino durante i periodi più bui, quella parte di me era stata piena di colore, di luce. Forse diventare una Fae l'aveva distrutta. Forse Amarantha l'aveva distrutta. O forse l'avevo distrutta io, quando avevo ficcato i pugnali nei cuori di due innocenti e il loro sangue mi aveva scaldato le mani." Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo.
Ma mentre
Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche,
potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello
appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo
potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i
poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una
creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che
direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.
La corte di rose e spine sarà a mani basse la prima trilogia che completerò nel ventiventi, cosa di cui sono super soddisfatta, poichè non sapete la disperazione nel notare di avere almeno tre trilogie di cui mi manca da leggere il terzo libro - cosa che non so se accadrà, perchè dovrei rileggere i precedenti e/o non ho voglia/non ho tempo per farlo 😅
Essere stata lontana dai social per quasi due anni mi ha fatto evitare qualsiasi spoiler e devo ammettere di aver affrontato questa trilogia fantasy a occhi chiusi: sapevo giusto l'indispensabile, che i tre libri erano stati tradotti in italiano, quindi era conclusa, che parlava di fae e umani e che era scritta dalla Maas. Ho conosciuto quest'autrice anni fa, all'uscita de Il trono di ghiaccio, poi però mi sono persa in altre faccende e il grande stacco di tempo tra un'uscita e l'altra di quella serie mi ha fatto perdere l'entusiasmo e lo slancio iniziale - difatti sono ferma ancora al terzo libro, dovrei leggere il quarto ma non ricordo una cippa.
Attenzione SPOILER. Comunque, parlando di ACOTAR, La corte di rose e spine mi era piaciuto con riserva: avevo adorato addentrarmi nel mondo dei Fae, conoscere Prythian poco a poco attraverso le sue magie, i suoi abitanti e i suoi orrori, e la lotta tra umani e fae; mentre avevo accettato con riserva la caratterizzazione della protagonista Feyre e la sua love story con Tamlin, assieme ad altre due e tre cosette che potete leggere nella mia recensione su Goodreads. Avevo quindi dei timori che fortunatamente non hanno avuto modo di realizzarsi per ACOMAF, che piazza la storia su un altro livello, migliore del precedente, il cui intreccio è davvero ben pensato ed eseguito. Ciò che temevo accadesse non è accaduto (grazie al cielo), anzi l'autrice ha caratterizzato molto bene la parte sentimentale che spinge Feyre via dalle braccia di Tamlin, e attraverso una crescente consapevolezza di sè, il superamento di un tosto stress post-traumatico e l'accettazione della sua nuova situazione, inclusi i cambiamenti che questa comporta, Feyre ha poi compreso quali sono i suoi valori, i suoi desideri, e piano piano di essere legata molto profondamente a un altro personaggio. Pollici in su, quindi, per aver evitato il triangolo amoroso!!!
Rhysand stavolta è il protagonista maschile assoluto, cosa di cui sono rimasta contenta: in queste pagine lo vediamo di più, conosciamo attraverso indizi e stralci disseminati qua e là il suo passato, le scelte che ha dovuto fare, i sacrifici e le perdite subite, e i piani per il futuro: il Signore Supremo della Corte della Notte sa che aver sconfitto Amarantha non equivale a vincere la guerra, anzi, il Re di Hybern è pronto a invadere il continente e a spadroneggiare sui suoi immortali nemici. Rhyasand lavora da tempo per evitarlo, ma sarà difficile ottenere la cooperazizone delle altre Corti, poiché se noi lettori arriviamo a guardarlo da una luce totalmente diversa da quella che pensavamo, tutti a Prythian pensano che Rhysan sia pericoloso e malvagio. Un po' mi è mancato il suo essere presuntuoso arrogante come lo avevamo visto ne La corte di rose e spine, ma abbiamo uno stralcio di quel Rhys alla Corte degli Incubi, e tanto mi è bastato per ritenermi soddisfatta.
Molti nuovi personaggi fanno la loro comparsa, la cerchia ristretta di Rhys, guerrierri e guerriere Illyrian a cui mi sono subito affezionata: ho adorato Cassian, vorrei la felicità per Azriel il cantaombre, e Amren è così misteriosa e potente... insomma, preparatevi a innamorarvi di diecimila nuove ship! Molto affascinante anche il viaggio nel mondo delle Corti, da quella di Primavera a quella della Notte, con le differenze prima e dopo Amarantha.
Invece ho avuto un po' di difficoltà con la storia del legame con il compagno per la vita, una sorta di imprinting, un po' perché sa di già letto (l'accoppiamento tra compagni mi ricorda in tanti, troppi aspetti, quello della Confraternita del Pugnale Nero della Ward), un po' perchè lo ritengo un po' troppo animale per essere immortali e superiori come i Fae.
Ho divorato le prime trecentocinquanta pagine, poi ho avuto un rallentamento, un po' troppi dettagli che potevamo risparmiarci, e poi nelle ultime pagine succede il finimondo, talmente tante cose che non saprete dove mettere gli occhi, e ovviamente vorreste avere il seguito subito!!! Io aspetterò per causa di forza maggiore, ma sinceramente non vedo l'ora di scoprire cosa accadrà ora che la guerra è alle porte e che i pezzi sulla scacchiera hanno rivelato la loro posizione e i loro intenti. Spero di vederne delle belle. Consigliato!
Essere stata lontana dai social per quasi due anni mi ha fatto evitare qualsiasi spoiler e devo ammettere di aver affrontato questa trilogia fantasy a occhi chiusi: sapevo giusto l'indispensabile, che i tre libri erano stati tradotti in italiano, quindi era conclusa, che parlava di fae e umani e che era scritta dalla Maas. Ho conosciuto quest'autrice anni fa, all'uscita de Il trono di ghiaccio, poi però mi sono persa in altre faccende e il grande stacco di tempo tra un'uscita e l'altra di quella serie mi ha fatto perdere l'entusiasmo e lo slancio iniziale - difatti sono ferma ancora al terzo libro, dovrei leggere il quarto ma non ricordo una cippa.
Attenzione SPOILER. Comunque, parlando di ACOTAR, La corte di rose e spine mi era piaciuto con riserva: avevo adorato addentrarmi nel mondo dei Fae, conoscere Prythian poco a poco attraverso le sue magie, i suoi abitanti e i suoi orrori, e la lotta tra umani e fae; mentre avevo accettato con riserva la caratterizzazione della protagonista Feyre e la sua love story con Tamlin, assieme ad altre due e tre cosette che potete leggere nella mia recensione su Goodreads. Avevo quindi dei timori che fortunatamente non hanno avuto modo di realizzarsi per ACOMAF, che piazza la storia su un altro livello, migliore del precedente, il cui intreccio è davvero ben pensato ed eseguito. Ciò che temevo accadesse non è accaduto (grazie al cielo), anzi l'autrice ha caratterizzato molto bene la parte sentimentale che spinge Feyre via dalle braccia di Tamlin, e attraverso una crescente consapevolezza di sè, il superamento di un tosto stress post-traumatico e l'accettazione della sua nuova situazione, inclusi i cambiamenti che questa comporta, Feyre ha poi compreso quali sono i suoi valori, i suoi desideri, e piano piano di essere legata molto profondamente a un altro personaggio. Pollici in su, quindi, per aver evitato il triangolo amoroso!!!
Rhysand e Feyre by Charlie Bowater |
"Vuoi salvare il reame dei mortali? Allora diventa una persona che Prythian ascolterà. Diventa essenziale. Diventa un'arma. Perché potrebbe giungere il giorno, Feyre, in cui ci sarai soltanto tu fra il re di Hybern e la tua famiglia umana. E non ti conviene farti trovare impreparata."
Molti nuovi personaggi fanno la loro comparsa, la cerchia ristretta di Rhys, guerrierri e guerriere Illyrian a cui mi sono subito affezionata: ho adorato Cassian, vorrei la felicità per Azriel il cantaombre, e Amren è così misteriosa e potente... insomma, preparatevi a innamorarvi di diecimila nuove ship! Molto affascinante anche il viaggio nel mondo delle Corti, da quella di Primavera a quella della Notte, con le differenze prima e dopo Amarantha.
Invece ho avuto un po' di difficoltà con la storia del legame con il compagno per la vita, una sorta di imprinting, un po' perché sa di già letto (l'accoppiamento tra compagni mi ricorda in tanti, troppi aspetti, quello della Confraternita del Pugnale Nero della Ward), un po' perchè lo ritengo un po' troppo animale per essere immortali e superiori come i Fae.
Ho divorato le prime trecentocinquanta pagine, poi ho avuto un rallentamento, un po' troppi dettagli che potevamo risparmiarci, e poi nelle ultime pagine succede il finimondo, talmente tante cose che non saprete dove mettere gli occhi, e ovviamente vorreste avere il seguito subito!!! Io aspetterò per causa di forza maggiore, ma sinceramente non vedo l'ora di scoprire cosa accadrà ora che la guerra è alle porte e che i pezzi sulla scacchiera hanno rivelato la loro posizione e i loro intenti. Spero di vederne delle belle. Consigliato!
Quattro stelle e mezzo |
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#1 La corte di rose e spine - la mia recensione
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#3 La corte di ali e rovina
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Concordo, un bel libro e Feyre e Rhys sono super shippabili!
RispondiEliminaShippabilissimi *_*
EliminaHo un bel po' di cose da dire, quindi mettiti comoda XD
RispondiEliminaintanto sono felice che ti sia piaciuto! Riguardo Rhys sono d'accordo. Lo avrei preferito un pochino più stronzo, ma nel complesso mi è piaciuto. Solo lo trovo un pochino troppo 'santificato'. La Maas ha questo vizio di portare tutto all'esasperazione (te ne renderai conto appena deciderai di continuare tog). Tipo i sentimenti che Feyre prova nei confronti di Rhys e Tamlin (amore e\o odio puro, quasi da diventare ossessione).
Poi concordo che delle parti sono proprio lente, ma ho proprio perso la pazienta nel terzo volume. Ormai i libri della Maas non vengono più editati perché molte cose potevano benissimo essere tagliate (per non parlare della costruzione di alcune frasi che proprio mi dà i nervi).
Ho paura a proseguire ToG 😖 Posso capire la sua tendenza a descrivere, soprattutto ambienti e abiti, e l'utilità nel dare un'immagine ben precisa, ma una sfoltita avrebbe giovato e di molto alcuni capitoli.
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