13 maggio 2016

Speciale "Il rosa che non ti aspetti!": Riflessioni in rosa sul rosa...con Rosa ;)

Buona venerdì lettori. Come state? Chi come me si ritrova in forte stato depressivo e invidioso al pensiero di tutti i fortunati che in questi giorni vagano tra i bellissimi stand ed eventi del Salone in quel di Torino?  *alza la mano* Lo so, lo so, neanche quest'anno sono riuscita ad organizzarmi, purtroppo, però invece di mettermi in un angolino solitario a piangere la mia sfortuna, ho deciso di portare qui il #SalTo16... o almeno uno degli mille eventi che li si tengono. Proprio oggi alle 13 infatti, si terrà l'evento di Emma Books. Qualche giorno fa ho ricevuto una email (così come tante altre blogger collaboratrici della ce) dal direttore editoriale Maria Paola Romeo, che ci invitava a esporre le nostre riflessioni sul Rosa, il genere di punta della ce e quello che più coinvolge noi lettrici. E oggi vi ripropongo il mio testo, le mie riflessioni in rosa sul rosa. Ovviamente vi invito a lasciare anche la vostra nei commenti, potete toccare tutti gli argomenti vi vengono i mente, questi sono solo alcuni spunti da cui cominciare ^^


Cos’è il rosa oggi? Si può ancora parlare di rosa o il genere è talmente contaminato che non esiste più? Bando alle regole o invece per essere definito “rosa” un romanzo deve rispondere a determinati criteri?
Certo che il rosa esiste! Sia nella sua forma più pura - essenzialmente un romanzo concentrato nel raccontare una storia d'amore a lieto fine - sia in contaminazioni e derivazioni che ampliano lo spettro del "colore rosa". Penso ai paranormal romance, agli erotic romance, agli historical romance, ai romantic suspense, fino più recenti m/m romance e dark romance ad esempio. Cos'hanno in comune? Generi di base tutti diversi che però si rifanno in molti aspetti al romance. Le contaminazioni tra più generi mi piacciono, anzi, ammetto che a volte li preferisco al romance più puro. In generale direi che quando scelgo di leggere un libro, che sia fantasy, sci/fi, contemporaneo o anche thriller, se c'è una parte dedicata ai sentimenti, una love story non importa se voluta dal destino, obbligata, o proibita, per me è sicuramente un valore aggiunto che mi spinge a leggere quel determinato libro.

Quali sono i generi che attirano di più in questo momento? Che ne dici della discriminante straniere/italiane? Cosa determina secondo te lo spostamento del gradimento delle lettrici verso un genere o un altro? Quale sarà il prossimo genere dominante? L’erotico ha influenzato tutti i sotto-generi del romance, anche la commedia romantica. Secondo te è un elemento necessario per avere il gradimento delle lettrici?
Guardando alle uscite di ogni mese, direi che i generi che vanno per la maggiore sono i sicuramente i new adult, magari con un pizzico di dramma (ad esempio i romanzi di Colleen Hoover, Amy Harmon, Jay Crownover e K.A Tucker), con lo zoccolo duro delle appassionate degli erotici/erotic romance. Personalmente se c'è un pizzico di erotismo più o meno velato all'interno di un romance l'apprezzo, ma non è una componente fondamentale.
Ultimamente mi sembra ci sia stata una bella spinta verso i dark contemporary romance, ma questo è un genere che o piace o non piace, non ha vie di mezzo seppur le autrici ci propongano diverse sfumature di “oscurità e violenza”. Spero che prossimamente il mercato si spinga verso uscite che mixano il romance al thriller e/o suspense alla Suzanne Brockamm e Anne Stuart, o anche al dark romance (come la serie bellissima In The Company of a Killers di J.A. Redemerski) e spero di cuore in un ritorno al paranormal romance, il mio genere preferito di sempre.
Per quanto riguarda la scelta tra leggere un’autrice italiana o straniera mi sembra che sia una discriminazione minima.
Penso che alle lettrici di rosa importi solo leggere una bella storia scritta con tutti i crismi, poco importa che sia scritta da una italiana o da una straniera. Devo ammettere però che io, prima di aprire il blog, leggevo pochissime autrici italiane, ma una volta provato mi si è aperto un mondo, ho scoperto che le scrittrici nostrane non hanno nulla da invidiare da quelle oltreoceano. Penso a talenti come Adele Vieri Castellano, Chiara Cilli, Sagara Lux, Alessia Esse, Monica Lombardi, che si muovono con grande maestria tra generi, auto-pubblicazioni e pubblicazioni seguite dalla case editrici. Forse crea più diffidenza se si tratta di un romanzo self o pubblicato da una CE, per il timore che il romanzo auto-pubblicato non sia editato e stilisticamente coretto come ci si aspetta da un romanzo seguito da una CE.

Come si orientano le lettrici? Riescono a orientarsi? Copertine, sinossi, recensioni hanno ancora importanza? Le lettrici sanno ancora valutare la qualità della scrittura? O quella passa in secondo piano rispetto alla storia? Se la storia è forte e regala emozioni forti, la sospensione dell’incredulità è tale che si passa sopra a qualunque cosa? 
Secondo me bisogna fare una distinzione tra le lettrici non-lettrici, quelle che leggono in periodi limitati di tempo, magari durante l’estate o comunque non con costanza, che si fanno magari guidare nella scelta dalle pubblicità, dalla moda del momento e dal romanzo che ha una maggior esposizione in libreria. Le lettrici lettrici sono quelle che leggono tanto e sempre, sono molto attive su gruppi di Facebook e sui social dedicati alla lettura come Goodreads, seguono i blog letterari, si scambiano opinioni e consigli di lettura tra di loro, comprano libri ogni mese, li scambiano eccetera eccetera. Sono lettrici che sanno quello che vogliono leggere, sanno cosa gli piace e cosa no, e di solito vanno sul sicuro su ciò che leggono. 
Sulla questione copertine si potrebbe aprire un capitolo a parte, poiché è indiscusso che in Italia siamo indietro rispetto all'estero. Capita molto spesso che siano totalmente fuorvianti rispetto al contenuto del libro. Molto meglio sul panorama del self-publishing. 
Alla fin fine credo che se una storia regala forti emozioni a chi legge, ha raggiunto il suo scopo più alto. Quando apriamo un libro alla prima pagina, a maggior ragione se si tratta di un romanzo rosa, vogliamo emozionarci, ridere, piangere, sentire il cuore che batte forte nel petto, oppure vogliamo riflettere, fantasticare e volare con la fantasia. Questi sono solo alcuni dei risultati finali di cui vestiamo l’esperienza di lettura, e se il libro riesce nel suo intento, ogni lettrice può ritenersi già soddisfatta al cento per cento. Certo che se poi la storia che leggiamo è scritta non bene, ma benissimo, sicuramente fa la differenza in positivo.

Come è cambiata la lettrice (e il mercato editoriale) dall’avvento del self-publishing? La classifica Amazon ci dice che più della metà dei rosa nelle prime 100 posizioni sono SP: secondo te c’è una maggiore identificazione della lettrice con l’autrice self che con quella pubblicata? In generale, esiste a tuo avviso una differenza di stile e di contenuti tra i testi di autrici italiane (non si parla di carenza nella traduzioni, quindi) editi da CE e quelli SP? 
Credo che il self-publishing abbia innanzitutto il merito di dare a tutti gli autori l’opportunità di pubblicarsi e provare, almeno una volta, se si è tagliati per fare lo scrittore o meno. Questo ovviamente ha sia aspetti positivi (come il vedere realizzato il proprio sogno senza dover aspettare mesi o anni una risposta dalle case editrici) che negativi (come lettrice: nel mare del self non tutti i libri sono di qualità, bisogna saper scegliere con cura, e probabilmente in questo senso le recensioni e il passaparola sono fondamentali; come autrice: bisogna saper fare tutto e occuparsi di tutto, dallo scrivere bene – che comunque dovrebbe essere il minimo – all’editing, alla scelta della cover e all’attività di promozione). 
Probabilmente il pubblico italiano è affamato di rosa, e complici i prezzi più bassi di un e-book self rispetto a uno pubblicato da CE, questo fa sì che la classifica veda protagonisti più romanzi self che altro. E’ probabile anche che le autrici self siano più attente alle opinioni delle lettrici, e cerchino di unire nelle loro opere tutti quegli elementi che possono attrarre e soddisfare un maggior numero di lettrici di romance possibile. Non credo ci sia una differenza di stile o contenuti tra i testi di autrici italiane editi da CE e quelli SP, al massimo, come dicevo prima, ci sono differenze minime come ad esempio la mancanza di editing accurato.

Che cosa può fare il rosa di oggi per le donne? Il rosa come occasione di aggregazione, come luogo di solidarietà femminile davanti alla perdita di altri spazi fisici, che fa rete...
Il rosa è universalmente riconosciuto come il genere preferito delle donne che leggono, ma in generale sono dell’idea che la lettura di per sé possa e debba unire le persone, renderle più consapevoli del mondo e di se stessi. Il rosa come genere, proponendo protagoniste femminili diverse e sfaccettate, può porre l’attenzione e far riflette sulla donna che siamo diventate, su quella che idealmente vorremmo essere o la figura che non vorremmo mai diventare.

9 commenti:

  1. In linea di massima sono d'accordo con ciò che hai scritto. Come lettrice non prediligo i new adult e ultimamente evito gli erotici non perché mi scandalizzo, se devo essere sincera mi hanno stufato. Allora preferisco leggere un bel M/M. Come te, Rosa, vorrei ci fosse più thriller e suspense e sento il bisogno di storie piene, appaganti, profonde, che lascino il segno; non sono per niente una fan di personaggi alla Mr. Grey, anzi... Ultimamente ho un po' abbandonato il rosa e mi sono data ai crime puntando di nuovo l'occhio alla fantascienza, il mio primo amore.

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    1. Io i new adult e gli erotici li scelgo con moderazione, mentre è da un pò che non leggo un bel m/m, devo recuperare ^^ Sono assolutamente d'accordo: vogliamo storie che rubino il cuore <3 La fantascienza è il mio tallone d'achille, ancora non sono sicura di essere pronta; mentre i crime li adoro - tra tutti ti consiglio di dare una chance a Karin Slaughter, la mia autrice preferita! ;)

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  2. Ti faccio compagnia io Rosa!! Non è un genere che mi appassiona molto, sono troppo cinicaXD Però la penultima immagine mi piace moltissimo*_*

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    1. Non sono sola! *abbraccia forte forte*
      L'immagine l'ho trovata su Pinterest, piace un sacco anche a me *.*

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  3. Concordo con te su diversi punti, Rose ^-^
    Innanzitutto il rosa è ormai un genere che non possiamo fare a meno. Io penso che con l'avvento di Twilight e delle cinquanta sfumature le lettrici sono molto cambiate. Vogliono la storia d'amore poco importa che sia paranormale o contemporanea, ci piace sognare e non ne abbiamo mai abbastanza. Io prediligo un pò tutto ma se devo scegliere un genere preferisco il semplice contemporaneo, come la Phillips, vorrei trovare più autrici di questo calibro. Poi adoro anch'io il paranormale come la Ward, la Adrian, la Moning, la Leigh, ma purtroppo ha fatto un enorme calo, e ovviamente mi piace l'erotico ma non sempre trovo libri adatti.
    Io credo che il self publishing sia una benedizione per noi e per gli autori stessi. Gli autori possono scrivere quello che vogliono senza censurare o tagliare parti che invece pretende una casa editrice. E' ingiusto accettare delle condizioni solo per vedere il proprio libro sugli scaffali di una libreria. Per esempio ho parlato con un'autrice che prima di firmare con una grossa CE stava per rifiutare. Le hanno imposto troppi limiti. Perciò w il self publishing! E un altra cosa: trovo orribile quando una CE pretende il pagamento per una pubblicazione. Ma stiamo scherzando?
    Le copertine sono molto importanti perché spingono a puntare gli occhi sul romanzo, a quel punto si legge la trama e si decide se acquistarlo. Le nostre CE devono smetterla di puntare sempre sullo stesso genere di copertina. Sempre gli stessi colori, gli stessi font, i modelli nella stessa posizione. Bah. Devono maturare anche in quel senso.
    P.S. Mi trovi d'accordo anche sul fatto che in un romanzo dovrebbe esserci più suspense ^-*

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    1. Ma quanto ho scritto!! o_O

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    2. Tantissimo!!! Ma mi piace! :D
      Allora, tutte le autrici che hai citato io le adoro, quindi ulteriore conferma che abbiamo gli stessi gusti (ma va? XD). Alle ce a pagamento non ci avevo pensato - ovviamente trovo assurdo dover pagare per essere pubblicati - e neanche al fatto che alcune censurino l'opera di un autore. Io personalmente non l'accetterei, e devo ammettere che uno dei motivi per cui ho scelto il self invece di provare a mandare il libro a qualche editore (e di ottime ce c'è ne sono, non facciamo di tutta l'erba un fascio), è perchè volevo avere tutto sotto controllo, non delegare a nessuno la mia opera. Per le cover ci vorrebbe una bella ventata di aria nuova, perchè oramai sembrano fatte con lo stampino U.U
      W i romantic suspense! Io continuo a sperare invano che la Brockmann venga pubblicata dalla Leggereditore, ma è speranza vana...

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  4. una "intervista" interessante c:
    Come sai non sono un'amante del rosa, però ammetto che non mi dispiace quando una storia d'amore è presente nei libri (a me basta che abbia senso XD), anche in un fantasy, l'importante è che il fulcro della storia non sia messo da parte u.u

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    1. Sono d'accordo con te, soprattutto nei fantasy - chissà perchè sto pensando a Chaol e Caelena XD - apprezzo la love story, ma ovviamente se è un fantasy non sto leggendo un rosa e il focus deve essere su altro ^^

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