7 aprile 2022

Parliamo di...Bridgerton (serie Netflix, stg.2)

Dopo un anno e mezzo circa, eccomi pronta a commentare la nuovissima stagione dei Bridgerton! Come sai già, si tratta della trasposizione Netflix della serie omonima di Julia Quinn. Questa seconda stagione ha diviso le opinioni, c'è a chi è piaciuta e chi invece è rimasto gravemente deluso. E io dove mi piazzerò? Te lo dico tra poco, ma prima... se ti sei perso il mio commento alla prima stagione, (che ti ricordo è incentrata sul romanzo Il duca e io) puoi recuperarlo QUI.

Da adesso in poi, ATTENZIONE SPOILER SECONDA STAGIONE!

Non vedevo l’ora di gustarmi i nuovi episodio di Bridgerton, per due motivi principali: la prima stagione mi era piaciuta tantissimo e l'avevo promossa a pieni voti; e poi perché Il visconte che mi amava da cui è tratta è il mio libro preferito. Kate e Anthony sono la mia coppia preferita. Quindi dire che avevo aspettative altissime è il minimo. Ho fatto passare un po’ di giorni prima di scrivere la mia recensione, dovevo meditare e riflettere, perché le mie idee sono state contrastanti per tutta la maratona – sì, mi sono sparata gli otto episodi tutti in una giornata, e sì, poco dopo ho fatto anche il rewatch, sorry-not-sorry. 

I primi quattro episodi sono stati meravigliosi, hanno confermato l’hype; tuttavia, nel momento esatto in cui stava per prendere vita la scena - you know, la scena - e in cui tutto sarebbe volto a favore dei Kathony… ecco che gli autori ci hanno fatto un bello scherzetto, stravolgendo ciò che accade nei libri. Da quel punto in poi, mi riferisco alla scena della puntura dell’ape, c’è uno stacco netto tra la storia del libro e quella della serie tv.
Ciò che hanno fatto gli autori e i produttori è stato prendere gli elementi chiave del romanzo (i personaggi principali, parte delle loro motivazioni e la loro evoluzione) e usarli per raccontare una storia diversa da quella scritta da Julia Quinn. Diversa, però, non significa peggiore. Infatti la serie è perfetta, ti acchiappa dal primo episodio e mentre le cose non vanno affatto come nei libri, la curiosità di sapere come va a finire è ormai scattata, ed ecco che ti ritrovi a fare un binge watching quando in verità volevi gustarti ogni episodio con calma.

Posso quindi dire che da lettrice sono rimasta delusa, perché volevo vedere sullo schermo per filo e per segno tutti gli elementi che mi hanno fatto amare il libro: la sensualità di Anthony, la testardaggine di Kate, i loro battibecchi da libertino contro zitella, la tensione sensuale che scoppia nella passione e quel matrimonio scandaloso che li trasforma e completa nonostante le reticenze da parte di entrambi. 
Ecco, la differenza tra prima e seconda stagione sta tutta qua: con Daphne e Simon hanno mantenuto inalterato il cuore del romanzo, la caratterizzazione e l’evoluzione dei personaggi, pur con tutte le novità che rendono i Bridgerton unici e originali nel loro genere; invece, per Kate e Anthony i creatori hanno preso il fulcro dei personaggi e della loro storia d’amore e li hanno manipolati per creare un point of view innovativo de Il visconte che mi amava

Ed ecco perché, da semplice spettatrice, ho adorato la serie. 
Partiamo dalla coppia protagonista: Anthony e Kate hanno una chimica che buca lo schermo, e mia cara Edwina se tu sei stata cieca per tutto quel tempo è solo colpa tua! Ti ritrovi a sperare in un’altra occhiata, in una carezza segreta, in un bacio agognato man mano che si susseguono gli avvenimenti. Jonathan Bailey (Anthony Bridgerton) e Simone Ashley (Kathani Sharma) hanno una fantastica complicità, la loro intesa si percepisce a ogni sguardo e dialogo, è tangibile e ti fa impazzire perché il contesto non permette ciò che noi vorremmo vedere, lo scoppiare di tutta quella tensione.
Il visconte Anthony è perfetto. Non ho nulla da ridire su di lui. Sexy, lascivo, ma anche presente, protettivo fino all'eccesso. Un figlio, un fratello e un padre, un uomo che sa cosa fare e come farlo per garantire la sicurezza e la felicità di ogni membro della sua famiglia. Forse un po' meno per se stesso, ma per fortuna arriva Kate a sconvolgere i suoi progetti.

Ho amato Kate, indipendente, testarda, decisa a proteggere la sorella e la madre anche a rischio della propria felicità, del proprio futuro. Anche se mi è dispiaciuto che alcune sue caratteristiche dal libro siano state omesse, e qui c'è l'unica pecca dello show, ovvero quel rapido evolversi di sentimenti oltre l'attrazione tra i due protagonisti. Chi non ha letto i libri si perde quegli scalini che portano i Kathony da non sopportarsi a non poter stare lontani neppure per un istante.

Edwina Sharma è molto diversa da com'è descritta nel libro, e fino a un certo punto mi è dispiaciuto per lei, ma alcune frasi non posso perdonargliele. E no, a me non interessa sapere se si mettere assieme al principe reggente.

Sempre bellissime e curatissime le scenografie, i costumi (quelli delle sorelle Sharma sono meravigliosi). Un punto di originalità per l’inclusione delle tradizioni indiane nella famiglia Sharma-Sheffield, che sono un quid aggiunto alla trasposizione. Fantastiche le danze con le musiche pop - ascolta la cover di Wrecking Ball -  e gli omaggi visivi a pietre miliari del genere come lo sceneggiato BBC di Orgoglio e pregiudizio e la pellicola di Joe Wright. Tra le mie scene preferite, a parte tutte quelle dei Kathony of course, la partita di Pall Mall, la morte di Edmund Bridgerton, che mi ha straziato il cuore, e quei piccoli momenti tra Anthony e i più piccoli Bridgerton <3

A dispetto dell’approvazione generale, ho trovato Eloise di una noia mortale! Tale saccenza l’ho trovata stonata e tirata troppo, perché Eloise è l’opposto di Daphne: a lei non interessa trovare marito, fare quello che si aspetta da lei dalla società. Però, tutto il suo femminismo è troppo acerbo ed egoriferito. La Eloise dello schermo per adesso manca di empatia, e lo si nota soprattutto quando è in famiglia e in coppia con Penelope. Spero sia solo una parte del suo arco narrativo. E in ogni caso, l’unico con cui dovrà finire è Sir Phillip Crane. Altro che Theo che-lavoro-alla-stamperia! Sono molto curiosa di vedere come si comporteranno gli autori per farli incontrare, intendo Eloise e Phillip, ma un sesto senso mi dice che più andremo avanti e più le stagioni saranno divergenti dal materiale originale della Quinn. Come ad esempio sembra accadrà per Benedict (per inciso: io non l’ho mai visto tendente a una relazione omosessuale, ma non mi dispiacerebbe se così fosse, più che altro, credo che la sua libertà sessuale sia sinonimo di una persona pronta a uscire dagli schemi della società, a sposarsi o non sposarsi con qualcuno che non debba per forza rientrare negli standard previsti per un uomo del suo rango.) In ogni caso vedremo…
 
Penelope Featherington, my darling, è una ragazza che fa qualcosa per cambiare, attingendo proprio dalle risorse di quel ruolo chiuso e ai margini che la società le ha imposto. E quando parlo di Penelope, penso a Colin (e a tutti i punti che non mi ha fatto fare al Fantabridgerton), e ci sono un paio di scene chiave nella storia Pelin che per il momento sono sputate alle dinamiche dei romanzi. Incrocio le dita lo stesso!


Cosa ne pensi di questa seconda stagione? Fammelo sapere con un commento, e per maggiori info sulla saga letteraria, ti lascio l'ordine di lettura dei titoli e le mie recensioni:

SERIE BRIDGERTON

Alla prossima! 

1 commento:

  1. Non ho visto la serie e non ho letto i libri ma mi sta prendendo una voglia incredibile di farlo! Mi consigli prima di leggere i romanzi o di vedere il telefilm?

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