29 aprile 2014

Recensione: Se ti abbraccio non aver paura - Fulvio Ervas

Se ti abbraccio non aver paura
di Fulvio Ervas
Marcos y marcos 

Anno 2012 
Pagine 320
Isbn: 9788871686141

Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L'autismo l'ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l'America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre.


A noi lettori piace andare sempre alla ricerca di libri che raccontino storie che ci colpiscano e rimangano nel nostro cuore. A volte succede però che siano le belle storie a trovare il lettore, e quando questo accade, sono quelle che rimangono più impresse dentro di noi.
Così è successo per questo libro, preso per caso in biblioteca, e meno male perché altrimenti mi sarei persa questa bellissima avventura: un romanzo che racconta la storia di un viaggio on the road di un padre e un figlio, accompagnati dalla presenza non sempre silenziosa dell’autismo.

Fulvio Ervas ci racconta in modo romanzato il viaggio negli Stati Uniti prima, e nell'America latina poi, che Franco Antonello e suo figlio Andrea hanno fatto nell'estate del 2010. Un viaggio organizzato quasi per caso, ma poi voluto da Franco nonostante tutti, parenti e amici, gli dicessero che era una follia, che avrebbe fatto solo più male che bene ad un ragazzo autistico. Sì, perché Andrea è autistico dall'età di tre anni. Una pioggia fredda caduta addosso a chi lo ha sempre voluto bene, un ribaltamento del mondo come lo conosceva la sua famiglia.
Nonostante le tante difficoltà, i piccoli e grandi adattamenti avvenuti nella sua vita, Franco è un guerriero che combatte per e con Andrea, e questo viaggio è un viaggio di libertà soprattutto per il figlio.
In sella ad una Harley noleggiata per l’occasione, il loro è il classico viaggio coast to coast da Miami a Los Angeles, che di classico però non ha nulla. Padre e figlio, legati da un elastico invisibile in vita, scoprono gli USA, attraversano il deserto, che si può facilmente paragonare all’autismo, incontrano tante persone che reagiscono tutte in maniera diversa all’autismo di Andrea, e che considerano suo padre come un mediatore tra la normalità e il mondo poco conosciuto dell’autismo.
Ma cos’è poi la normalità? Per Andrea è abbracciare la gente, toccargli la pancia e dare baci a tutti, anche agli estranei, spezzettare la carta in pezzettini lillipuziani quando è nervoso, giocare con i colori del dentifricio e del ketchup, tuffarsi in qualsiasi fiume, lago, mare, oceano.
Davvero belle e toccanti sono le sue parole, nei momenti in cui risponde con l’aiuto dello schermo di un computer, alle domande che gli fa il padre.

MA SEI PIù FELICE O TRISTE?
Felice
NON SEI TRISTE PER TUTTO QUELLO CHE L’AUTISMO TI IMPEDISCE DI FARE?
Mondo parallelo è autismo devo imparare da terrestri
E TU… NON SEI UN TERRESTRE?
Terrestre imparo diventare
Andrea sa di essere malato e spera di guarire un giorno.

VUOI CHE RIFLETTA SU QUALCHE COSA?
Sono un uomo imprigionato nei pensieri di libertà.
Andrea vuole guarire.
Ciao

Man mano che il viaggio procede giorno per giorno senza mete o tappe fissate precedentemente, conosciamo meglio Andrea, le sue manie, le sua paure, le sue gioie, e le paure e le speranze e i sogni di papà Franco.
Franco e Andrea, papà e figlio, un lichene, un’alga e un fungo appiccicati insieme, come li descrive un amico di famiglia: inseparabili, senza l’uno l’altro non esiste.

Giusti a Los Angeles, decidono di continuare il viaggio per il Messico, Guatemala, fino ad arrivare a Panama, dove incontrano Joana, una donna che dice che Andrea sa comunicare con i vivi, e gli chiede un favore: quello di consegnare una lettera a sua nipote che vive ad Arraial d’Ajuda, in Brasile, che sarà l'ultima tappa del loro lunghissimo viaggio (sulla loro pagina Facebook potrete vedere le foto del viaggio). Qui Andrea conosce Angelica, e per la prima volta Franco lo vede relazionarsi quasi apertamente ad altre persone.

Raccontato con parole semplici e un linguaggio colloquiale, questo libro non è solo il resoconto di un viaggio, ma una finestra su un modo di vivere la vita con la malattia dell’autismo come compagno.
Nel 2013 è stato pubblicato il libro Sono graditi visi sorridenti, dove Franco Antonello in prima persona racconta la sua vita, la nascita di Andrea e i problemi legati alla sua malattia, dell'inaspettato successo dovuto alla pubblicazione di Se ti abbraccio non aver paura, e infine spiega la nascita della sua fondazione "I Bambini delle Fate", che promuove progetti di assistenza alle famiglie di bambini autistici.

Cinque stelle

7 commenti:

  1. Ho letto questo libro tempo fa, forse appena uscito e ricordo che mi era piaciuto moltissimo. Infatti la mia copia è tutta sottolineata, piena di post-it e foglietti vari. Davvero un bel libro e una bella storia..

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    1. Concordo, è davvero una bellissima storia! Franco e Andrea ti entrano dentro e colpiscono nel profondo :)

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  2. Bellissima recensione Rosa!! Ho visto che è un libro che è piaciuto molto, generalmente! Non vedo l'ora di leggerlo!!! :))

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    1. Grazie! ^.^ si, ho visto che ha avuto delle buone recensioni, e infatti è una storia che colpisce, molto bella, leggilo al più presto :)

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  4. Ho amato tantissimo questo libro che parla dell'autismo non tanto come malattia da nascondere o evitare quanto di un modo di essere...alcuni dialoghi mi hanno commosso, ma sempre con un sorriso e una profonda ammirazione per questo super-padre ^_^

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    1. E' piaciuto tantissimo anche a me questo libro...mi ha colpito molto vedere le diverse reazioni delle persone ai comportamenti "strani" di Andrea...hai ragione Franco è un super papà!

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