18 ottobre 2014

Due lit-blogger e un libro: Gray - Francesco Falconi


Due lit-blogger e un libro è la rubrica a cadenza casuale nata in collaborazione con il blog La biblioteca di Eika, in cui due lettrici e blogger si confrontano su uno stesso libro letto e recensito.

Buongiorno lettori, oggi fa il suo debutto una nuova rubrica che spero vi piacerà! Io e Stefy, che già collaboriamo per la rubrica Best&Worst of the month, abbiamo visto che spesso leggiamo gli stessi libri e quindi abbiamo avuto la piccola idea di creare una rubrica con cui rendervi partecipi dei nostri confronti di opinione. E' nata così Due lit-blogger e un libro,  e per cominciare abbiamo scelto il romanzo di Francesco Falconi, Gray.

Gray 
di Francesco Falconi 
Mondadori Chrysalide 
Anno 2014 
Pagine 359 
Isbn: 9788804639671

Dorian osserva l’Anima Nera strisciare sulla sua pelle come un tatuaggio, avvolgersi alla spalla e raggiungere la sua schiena. E’ il serpente oscuro che l’ha condannato a un inferno in terra: l’immortalità. Cent’anni prima, di fronte a un ritratto che esaltava la sua bellezza, Dorian ha osato desiderare di rimanere giovane e seducente per sempre: il suo desiderio è stato esaudito, ma il prezzo da pagare è un baratro infinito di estasi e perdizione. Layla è tormentata da un demone che le toglie il respiro, la ragione e la volontà. E’ prigioniera di un corpo che sente disarmonico e deforme. Il suo rifugio è l’arte, e quel ritratto di ragazzo che da sempre disegna con precisione maniacale, occhi di ghiaccio e corpo perfetto, pur non avendolo mai conosciuto. In una Roma incantevole e superba, Dorian e Layla stanno per incontrarsi e i loro destini si allineano come tessere del domino in attesa di essere sfiorate.
La mia recensione
Fin dove ti spingeresti Dorian? Tutto ha un prezzo.
Sono queste le premesse con cui comincia Gray, romanzo che si ispira al famoso Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Attenzione però, non approcciatevi al  libro con l’intenzione di leggere una riscrittura del famoso predecessore, perché, come ci viene detto dall'autore stesso nei ringraziamenti, la sua storia è sì un omaggio all'opera di Wilde, in cui i suoi personaggi sono dei doppelganger di quelli originali, che si muovono in base alle idee di Falconi. E comincia presentandoci subito i protagonisti: da un lato Dorian, ragazzo bello e dannato (letteralmente), che gode nel far innamorare uomini e donne di sé, e nel distruggere con le sue mani quello stesso amore che ha fatto nascere nei loro cuori. È un ragazzo freddo, senza scrupoli morali o di altra sorta, perseguitato da l’Anima Nera. L’unica cosa che sembra avere ancora un significato importante per lui è l’arte, che Dorian ama nella sua essenza più pura e che si rappresenta sotto varie forme: fotografia, pittura, scultura e via dicendo. Attraverso dei flashback dei ricordi passati vissuti in prima persona da Dorian stesso, scopriamo alcuni delle tappe importanti della sua vita e della sua immortalità, come ad esempio il suicidio di Sybil, l’unica donna che sia mai riuscito ad amare veramente, di quando apprende la notizia della morte del suo tutore Henry, oppure quando decide di distruggere la tela con il suo ritratto per liberarsi finalmente della persecuzione dell’Anima Nera.
E poi c’è Layla, studentessa universitaria di Belle Arti di Roma, timida e riservata, afflitta da una fobia che le impedisce di osservarsi riflessa in uno specchio senza vedere il suo viso e il suo corpo brutto e deforme, imperfetto. Una fobia che le scatena attacchi di panico che hanno costretto la ragazza a rinchiudersi in se stessa, a non uscire mai e ad avere pochi amici (ha una sola amica, Aurora, con cui tra l'altro è in crisi). Con un padre che l’ha abbandonata anni fa e una madre che non approva la scelta della sua facoltà, l’unico appoggio è suo fratello Giacomo, che ultimamente sta diventando troppo intimo nelle sue carezza e gesti d’affetto. E, infine, l’arte: Layla ha scoperto che disegnare la aiuta a rilassarsi e a schiarirsi la mente, e tra i suoi soggetti preferiti c’è il Charming Prince, un ragazzo bellissimo e assolutamente perfetto. L’incontro tra Dorian e Layla avverrà quasi per caso, e alla ragazza non parrà vero ai suoi occhi di ritrovarsi in carne e ossa il bellissimo ragazzo che vede ritratto nei suoi disegni.

Riflette, cerca di dare una spiegazione logica a ciò che le sta succedendo. È incredibile che Dorian assomigli in modo così sorprendente a quello che da anni disegna. Forse il suo sogno si sta avverando, l’immaginazione si sta pian piano trasformando in realtà. Oppure sta vivendo un nuovo incubo, una pazzia che distorce la verità nello scherno dell’Anima Nera.

Devo dire che la parte centrale mi è sembrata un pochino troppo scontata e prevedibile, mi ha fatto perdere quasi l’interesse di continuare la lettura. Da un certo punto in poi, precisamente da quando si capisce meglio chi e cosa sia l’Anima Nera, il romanzo è riuscito finalmente a catturarmi e a incatenarmi fino a un epilogo finale davvero ben costruito e congeniale alla storia raccontata. 
Non mi è piaciuta invece la caratterizzazione interiore di Layla: descritta dal suo punto di vista appare una ragazza timida e schiva, poco socievole, ma nelle parole e nelle azioni mi è parso ci siano delle contraddizioni, mentre è decisamente migliorata nel finale. Aurora mi è risultata antipatica sin dall'inizio: come si può pretendere di chiamarla migliore amica una persona che si comporta così io non lo so. Mentre è stato interessante, anche se non mi ha convinto fino in fondo, seguire l’ossessione di Giacomo per la sorella, e soprattutto il finale che lo vede protagonista, e che mi fa pensare ad un seguito.
Essendo il primo romanzo di Francesco Falconi che leggo, l'approccio alla sua opera è stato sinceramente altalenante, da una parte mi è piaciuto molto l’intreccio della storia (anche se ci è voluto più di metà del libro per capire meglio e apprezzare la figura dell’Anima Nera), e alcune scene viste quasi come se fossero delle istantanee, metaforiche e poetiche. Dall'altra ci sono due cose che proprio non mi sono andate giù. Il primo è lo stile in alcune parti troppo diretto e quasi distaccato, della serie “Layla si alza. Layla accende il cellulare”. Come se il narratore fosse semplicemente un occhio esterno. Anche le descrizioni dei monumenti di Roma, delle chiese e in generale della varie opere d’arte che vengono citate durante la narrazione sono molto asettiche e viste senza passione, per quanto accurate possano essere. Ed è un peccato, perché sono spesso viste con gli occhi di Dorian e Layla, personaggi che dichiarano più di una volta il loro amore per l’arte. E poi, va bene descrivere l’abbigliamento dei personaggi, ma doveva essere fatto in modo più scorrevole, e non in maniera automatica, quando con l’entrata in scena di un personaggio veniva inevitabilmente descritto l’abbigliamento fin nei minimi particolari. Insomma sicuramente un romanzo da leggere, che però non mi ha convinta fino in fondo.

La recensione di Eika 
Il tempo è nemico, odiato, rinnegato, maledetto. Il tempo della sofferenza che si dilata nell'infinito. Il tempo della gioia che scivola via come acqua fra le dita. Il tempo che scorre indifferente. Il ticchettio ossessivo che corrode la carne. Subdolo, silente, invisibile. Il tarlo che consuma, divora, si nutre senza farsi scoprire. D'un tratto lo specchio rivela l'inganno. La maschera si frantuma, la verità si mostra nella sua crudezza.
Ho comprato questo libro con aspettative molto alte, la trama mi ispirava la copertina mi trasmetteva la voglia di scoprire cosa si nasconde tra le sue parole ma è c'è un altro motivo per cui ho deciso di leggerlo...non sono riuscita a finire l'opera meravigliosa da cui è tratto ovvero Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, non ho compreso tutte le metafore colpa forse di una scuola tecnica che non mi ha dato gli strumenti ma anche l'immaturità con cui mi sono approcciata a questo classico così ho deciso di apprezzarlo in chiave moderna.
Conosco la storia originale e la prima cosa che mi sono domandata è: cosa ci sarà di simile? la risposta che ho ottenuto è quasi niente, vediamo perchè.
La storia parla di un ragazzo Dorian che fa un patto con il diavolo per rimanere giovane in eterno, l'unico modo per spezzare questa condanna è capire cos'è il vero amore, ecco che nel corso del tempo sperimenta ogni cosa possibile immaginabile alla ricerca di questo sentimento così puro che non riesce a provare, decide quindi di privarla a coloro che la manifestano per lui. Un giorno incontra Layla una ragazza insicura che non riesce a fare pace con il suo corpo, una di quelle persone buone e rare da trovare nei tempi moderni con la passione per l'arte in tutte le sue forme ma che viene tormentata da qualcosa di oscuro ogni volta che si specchia in una superficie riflettente, tra i due nascerà qualcosa che porterà Dorian a cambiare lo stile di vita intrapreso fino ad ora ma l'Anima Nera è sempre in agguato e muove le tessere del destino giocando con i suoi protagonisti e intrecciando le loro storie.  Il tema principale è sicuramente l'estetica intesa come potere, l' amore per se stessi ma non per ciò che abbiamo dentro, l'autore affronta questi argomenti con uno stile intenso che ti coinvolge e ti fa riflettere ma allo stesso tempo mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca nel finale che, secondo me, ha un importanza particolare nella storia in quanto rappresenta l'epilogo di tutta la vicenda..purtroppo la sua scelta non mi ha convinto e credo sia sbagliato paragonare le due opere perchè non ho riscontrato somiglianze nè nel modo in cui è scritto nè nei personaggi e le loro avventure.
C'è da dire che è un bel libro adatto ad ogni tipo di pubblico che fa riflettere, bella l'idea di un Dorian moderno e l'ambientazione di Roma che dà quel tocco di fascino e arte a tutto il testo, le storie dei vari personaggi si intrecciano alla perfezione e ognuno ha un ruolo, alla fine sembra di aver sciolto il nodo e molte cose verranno svelate.
La confusione, nebbia che disorienta. L'emozione, luce che scioglie i veli d'ombra.

Confrontiamoci

Cosa ci è piaciuto?
Ci sono piaciute molto l'ambientazione, per la maggior parte italiana e la figura dell'Anima Nera che tentava i malcapitati. Ad Eika ha colpito il modo in cui si parlava di arte, mentre a me il fatto che il romanzo è un omaggio all'autore Oscar Wilde e non una semplice rivisitazione.
Cosa invece non ci è piaciuto?
Ad entrambe non è piaciuto l'atteggiamento di Giacomo e il finale per i due protagonisti. A me in particolare non è piaciuta la caratterizzazione di Layla.
Personaggio preferito:
Eika ha scelto Dorian, un personaggio completo ed enigmatico. Per me Henry, il suo tutore.
Personaggio ma-anche-no:
Aurora e Beatrice, rispettivamente la migliore amica e la mamma di Layla.
Stile di scrittura: 
Entrambe lo troviamo scorrevole con molte descrizioni di posti meravigliosi e poetici. Io l'ho trovato un pò freddo mentre Eika a momenti si perdeva tra le righe.
Cover:
La troviamo adatta alla storia, è misteriosa esattamente come il libro.
Stelle:
Lo consigliamo?
Si, lo consigliamo a tutti per una lettura leggera e anche a chi non ha letto il libro di Wilde.

Allora che ne pensate di questa nuova rubrica, vi piace??? E avete letto il romanzo di Falconi?
Fateci sapere! :D 

12 commenti:

  1. ciao Rosa! mi è piaciuto molto questo post! brava!complimenti a te ed a Eika, è stato bello confrontare le due recensioni e anche comodo...devo dire però che ancora non so se leggere o meno questo libro...proprio non riesco a decidermi...

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    1. Ciao Licia <3 Grazie! E' stato bello anche per noi confrontarci ^^ Io ti direi di dargli una chance...

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  2. Di Falconi ho letto solo un paio di racconti, e mi piacerebbe cimentarmi nella lettura di un suo romanzo! Chissà, magari comincerò proprio da Gray! ^^

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    1. Io invece non avevo letto proprio nulla di suo >-< Prossimamente credo che mi butterò su Gothica ^^

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  3. Mi piace molto questa rubrica e la parte finale dove vi confrontate è davvero una bella idea :)
    Il libro mi ispira e non mi ispira.. ci penserò ancora un pò su ^^

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    1. Grazie, sono contenta che ti sia piaciuto il nostro confronto ^^ Fammi sapere se lo leggerai anyway!

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  4. Carina l'idea del confronto. Sicuramente è anche più utile per chi è interessato ai libri che proponete (e anche per chi ha molte incertezze riguardo ad essi)!

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    1. Infatti, è stato bello confrontarsi, e se qualcuno ha dei dubbi può convincersi in un senso o nell'altro :)

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  5. Avevo già letto le recensione su blog di Eika ^^ come avevo già scritto a lei, mi piacerebbe molto leggere Gray, ma non ho letto il classico a cui si ispira Falconi..perciò per il momento credo che lascerò perdere e lo leggerò in un secondo momento!

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    1. Secondo me puoi leggerlo tranquillamente anche senza aver letto Il ritratto di Dorian Gray :) Io il romanzo di Wilde lo lessi la prima volta in terza media e non ci capii niente >.< poi l'ho riletto qualche anno e mi è piaciuto ^^

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  6. Mi piace molto questa rubrica, avete avuto un'ottima idea perché è interessante confrontarsi sulle medesime letture. Io personalmente non ho ancora letto nulla di Falconi ma ho sentito parlare bene dell'altra sua serie "Muses" che mi piacerebbe leggere. Ma Gray non mi ispira per niente. Io odio Dorian Gray anche se dalla copertina pareva che stesse parlando di Christian Grey ahahah :D
    Dicevo... penso che non leggerò mai questo libro perché la figura di questo personaggio l'ho sempre odiata. Ho odiato il libro, i personaggi e lo stile di Oscar Wilde! Cmq belle entrambe le recensioni e ottima analisi ;)

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    1. Sono contenta che ti piaccia V *w*
      Ahahahah ,beh in effetti anche dalla cover si potrebbe pensare a Grey delle 50 sfumature ;) A me il classico di Wilde piace/non piace, nel senso che mi affascina la dannazione dell'anima, ma non è un romanzo che rileggerei o che ricade tra i miei preferiti ecco :/ La serie muses ispira anche me, ma prima vorrei leggermi il romanzo Gothica :)

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